Recensire un titolo come Sunset Overdrive non è un’impresa semplice, l’annuncio avvenuto nel corso dell’E3 2013 ha automaticamente generato un Hype pazzesco in tutti noi e un polverone misto a stupore mediatico si è sollevato una volta considerato quale fosse il dream team dietro la creazione di questa nuova presunta Killer Application: Insomniac Games allo sviluppo e, nelle vesti di producer, nientemeno che Microsoft. La software house in questione è da sempre legata all’universo Sony grazie a serie come Resistance e Ratchet & Clank, amate e considerate dal popolo Playstation esclusive di un certo rilievo. Insomniac quindi si è saputa ritagliare l’affetto di un folto pubblico tra le fila dell’utenza Sony che non ha reagito benissimo alla notizia relativa all’uscita della nuova attesissima IP in esclusiva Xbox One. Microsoft sta facendo di tutto per riconquistare la fiducia dei giocatori hardcore dopo gli innumerevoli passi falsi che l’hanno introdotta sul mercato e Sunset Overdrive è parte integrante di questo rilancio col botto. È arrivato quindi il momento di scoprire se la scommessa del colosso di Redmond si è rivelata vincente e se Sunset Overdrive rappresenta davvero un’esclusiva da dover giocare assolutamente, che da sola può giustificare l’acquisto di una nuova console (tra l’altro i pre order del bundle sono schizzati alle stelle, segno che la gente crede in Insomniac Games e vuole credere in Xbox One).
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Che l’Epicalisse abbia inizio!
Tutto si svolge a Sunset City, corre l’anno 2027 e il colosso tecnologico Fizz.co ha introdotto sul mercato un nuovo energy Drink (!): l’Overcharge Delirium XT è in grado letteralmente di trasformare le persone in bestie affamate dello stesso Overcharge Delirium XT. Detto così può suonare strano ma la bibita in questione manda in tilt il sistema endocrino di chi lo beve creando dipendenza e trasformando in OD chi ne abusa. Il gioco ha inizio non appena i primi malcapitati cominceranno a trasformarsi e il nostro alter ego, impegnato nell’ingrato compito di operatore ecologico per ubriaconi, si ritroverà nel bel mezzo del delirio, disarmato, depresso e finalmente con qualcosa che dia un senso alla sua vita: scappare per cercare di salvarsi la pelle. La rocambolesca fuga iniziale altro non è che un tutorial con lo scopo d’introdurci alle meccaniche base del titolo; immediatamente faremo la conoscenza di un manipolo di sopravvissuti cazzuti e organizzati con i quali condivideremo lo spericolato sogno di metterci in salvo scappando da Sunset City tutti interi. Per farlo però dovremo unire le forze e cercare di potenziare e migliorare le nostre skills in modo da avere qualche possibilità di vittoria.
Welcome to Sunset Paradise
Sunset City è un enorme, immenso parco giochi creato ad hoc dagli sviluppatori per mandare in brodo di giuggiole qualsiasi giocatore apprezzi titoli open world ma allo stesso tempo sia alla ricerca di un prodotto diverso, alternativo, che riesca a regalare ore e ore di sano divertimento contando solo ed esclusivamente su un elemento che troppo spesso viene relegato a fanalino di coda di produzioni tripla A: il gameplay. Si perché Sunset Overdrive fa del gameplay e del level design la propria Bibbia regalandoci un ambiente virtuale oltre che enorme anche totalmente originale e con una personalità ben distinta. Molti free roaming ambientati in mega metropoli mostrano tutti un design molto simile, proprio perché solitamente ci si limita a scorrazzare in questi ambienti su quattro ruote o prevalentemente a piedi. Sunset City concettualmente è una città come le altre, con l’unica differenza che il miglior mezzo di locomozione è il grind lungo qualsiasi superficie lo permetta, che si tratti dei cavi dell’elettricità, delle rotaie di un treno, dei corrimano, dei cartelloni pubblicitari, dei cornicioni, addirittura dell’acqua, tutto in Sunset Overdrive è grindabile abbestia senza limiti, al punto che crediamo sia l’unico free roaming con il quale non abbiamo usato il “viaggio rapido” per spostarci da un quartiere all’altro nel corso di tutta l’avventura, proprio per sottolineare quanto sia fantastico e appagante scorrazzare da un punto all’altro della mappa grindando, correndo sui muri e rimbalzando da una vettura all’altra senza mai toccare terra. Sotto questo aspetto il lavoro svolto sul level design è davvero degno di nota, considerando appunto la vastità che comporta sviluppare un free roaming tripla A odierno, avere sempre una superficie a disposizione sulla quale divertirsi è molto appagante. Sunset City, divisa in quattro macro zone (Vecchio Quartiere, Little Tokyo, Quartiere del porto e Centro città), offre locations molto variegate che al contrario di produzioni simili (chi ha detto Infamous Second Son?) riescono a non far mai smarrire il giocatore. Grazie proprio a una forte caratterizzazione degli elementi architettonici che incontreremo nei vari quartieri, la sensazione di smarrimento non sarà contemplata, e vista la natura del titolo, sapere come muoversi e con quali tempi si rivelerà fondamentale per il successo delle varie missioni. In ogni quartiere troveremo un Hub che ci permetterà di acquistare nuovi abiti, nuove armi e nuovi potenziatori, ed è proprio la salvaguardia e la protezione del nostro quartier generale ad aprire le danze al folle mondo di Sunset Overdrive.
Come t’intrappolo gli OD
Durante le prime ore di gioco faremo la conoscenza di altri comprimari che si andranno a collocare attivamente nella storia offrendo servizi quali la vendita di armi, vestiti e potenziatori nel quartier generale. Proprio i potenziatori avranno una grande importanza all’interno dell’economia di gioco e per fare in modo che di nuovi e più potenti si vadano ad aggiungere al nostro inventario dovremo necessariamente trovare i materiali adatti sparsi per l’intera mappa (come carta igienica, scarpe da ginnastica o pupazzi Fizzy) e dare il tempo a Floyd (il nostro fidato venditore/cuoco) di cuocerli. Per farlo però occorre utilizzare un’ingente quantità di OverCharge e come sappiamo quel dannato energy drink attira gli OD come le mosche con la m… Vabbè, avete capito. A questo punto subentra la più tipica delle “Tower defense”, dove dovremo pianificare la collocazione delle trappole da posizionare in prossimità delle barricate protettive per contenere le ondate di OD attratti. Durante la cottura dovremo cercare di difendere i Contenitori con tutto il nostro arsenale, una volta tenuto duro fino alla fine (scandita da un pratico timer) gli OD rimasti verranno spazzati via da un onda energetica che rappresenterà la fine dello strazio e l’agognata vittoria. Questa enorme dinamica di gioco si ripresenterà più volte durante il corso dell’avventura, ogni volta la minaccia degli OD sarà maggiore così come la loro forza offensiva, il tutto si livellerà intorno alle skills del giocatore garantendo un grado di sfida sempre molto alto.
Una questione di Stile
Come dicevamo in apertura, in Sunset Overdrive il gameplay è la summa di tutta l’esperienza: riuscire a concatenare grid, rimbalzi, wall running e contemporaneamente sparare contro i nemici, incrementerà il nostro stile, che sarà suddiviso in quattro livelli, raggiunti i quali, sbloccheranno nuove abilità denominate Overdrive. Queste permetteranno di attivare abilità passive come la creazione di tornado o di fulmini negli scontri corpo a corpo, oppure di voragini incandescenti al nostro passaggio o ancora ondate energetiche in seguito a una schiacciata al suolo, che saranno soggetti a potenziamenti grazie agli stemmi ottenuti. Per fare un esempio pratico: ogni tot uccisioni di OD sbloccheremo lo stemma relativo, così come a ogni tot di grind raggiunti e così via, il sistema sembra complicato ma in realtà dopo qualche ora di gioco e dopo svariati stemmi ottenuti vi verrà quasi automatico potenziare e vedere cosa succede al vostro alter ego. Inutile dirvi che nelle fasi di gioco più avanzate tutta la legnosità che si avverte a inizio avventura diventerà un lontano ricordo, complice anche la mappatura dei comandi, ostica all’inizio ma che via via andrà snellendosi regalando grandi soddisfazioni. Oltre agli OD incontreremo anche altri antagonisti che andranno a ravvivare le nostre giornate in quel di Sunset City, perché si sa, gli enemies sono una componente fondamentale in ogni action che si rispetti e sotto questo aspetto gli Insomniac non hanno badato a spese: non solo gli OD vantano un numero di specie degno di nota, omaggiando le tipologie di zombie introdotte da Left 4 Dead in tempi non sospetti, a dare quel tocco in più che non guasta mai ci pensano gli Scab: una fazione di guerriglieri umani intenti a voler conquistare la città a suon di mitra. Per chiudere la carrellata dei cattivi buttateci un pizzico di hi-tech con i Robot iper tecnologici della Fizz. co e avrete l’ingrediente perfetto per un apocalisse urbana senza precedenti. La particolarità di vedere tante fazioni l’una contro l’altra trasforma il campo di battaglia in un vero pandemonio, dove tutti se le danno di santa ragione e il caos regna sovrano, in questo noi le daremo di brutto a tutti con le tipologie di armi più disparate incrementando il nostro stile e facendone subire gli effetti a chi ci si parerà davanti. Anche le armi saranno soggette a potenziamenti (sempre acquistabili dal buon vecchio Floyd) ampliando di conseguenza la potenza distruttiva di ognuna e quindi anche la portata degli effetti pirotecnici, vero fiore all’occhiello della produzione, oltre a questo, da sottolineare come ogni munizione abbia un effetto diverso sui nemici, il che ci costringerà ad alternare le varie armi per risultare i più efficaci possibili, un uso errato potrebbe portare le varie fazioni ad avere la meglio massacrandoci senza pietà. Quando parliamo di stile anche la morte, in un videogioco del genere, ne ha tanto e da vendere: i respawn di Sunset Overdrive sono fottutamente EPICI! Non vogliamo spoilerarne nemmeno uno, anzi, uno si… Immaginatevi di morire e di tornare in gioco dentro la palla di energia di Terminator… Tante citazioni, tanti omaggi che spaziano dal campo videoludico a quello cinematografico collocando il prodotto in una dimensione ben definita, che non si prende troppo sul serio e che si rivela estremamente piacevole da giocare.
È tutto oro quello che luccica?
Sinceramente? Ni. Graficamente Sunset Overdrive ammalia ma non stupisce, la qualità delle superfici, la vastità dell’orizzonte, gli effetti onomatopeici di grande effetto e molto efficaci, i particellari a livelli sparatissimi e tutti gli effetti di riflessioni sulle superfici in vetro sono notevoli, così come vedere dozzine e dozzine di nemici su schermo senza (quasi) mai assistere a cali di frame rate, ancorato a 30 fps. Quello che ci fa storcere il naso, considerando anche il livello raggiunto da produzioni concorrenti e appartenenti alla scorsa generazione (chi ha detto GTA V?), è l’assoluta mancanza d’interazione con molti oggetti dello scenario, uno tra tutti le automobili: al massimo subiscono danni marginali restando incollate sul posto, non c’è modo di muoverle, è buffo vedere esplosioni a fungo, OD e Scab volare per metri e metri e l’auto colpita ferma immobile come nulla fosse. Oltre a questo i 900p si palesano tutti in un anti aliasing un po’ troppo marcato, che non va ad inficiare il colpo d’occhio notevole offerto dal mondo di Sunset City ricco di colori saturi, ambienti molto vasti e ben realizzati con tearing praticamente assente. Essendo un’esclusiva sotto l’aspetto puramente visivo ci saremmo aspettati di più anche se c’è da dire che le battaglie forsennate sono una gioia per gli occhi.
Passando ad altro, giocando la main quest e tralasciando le quest secondarie occorrono circa 10 ore per finire il gioco, non esiste un livello di difficoltà quindi non servono chissà quanti sforzi per raggiungere il finale (che poi, anche solo per il finale merita di essere acquistato, ma non aggiungiamo altro). Le missioni sono tutte molto simili, con noi praticamente perenni facchini alla ricerca di questo o quel materiale per assicurarci i consensi degli altri personaggi incontrati nel corso della storia e fare in modo che ci facciano favori per andare avanti. Anche le quest secondarie sfruttano un sistema simile, alla lunga potrebbe risultare ridondante ma per fortuna ogni missione è solitamente corredata da una bella sparatoria liberatoria con nemici sempre attenti a darci del filo da torcere. Essendo il gameplay il fulcro di Sunset Overdrive è anche lecito aspettarsi una certa ripetitività nelle missioni. In titoli simili la trama è un orpello, l’obiettivo ultimo è quello di skillare il nostro personaggio al massimo, facendolo diventare praticamente una macchina da guerra stilosa e unica. Oltre alla sub quest ci pensano le sfide (per un totale di 54) del Buck National Channell a spingere l’acceleratore sulla longevità, garantendo ore e ore di divertimento anche dopo aver finito la trama principale, senza dimenticarci dei collezionabili (come da tradizione per ogni free roaming degno di questo nome) in questo caso rappresentati da comodi smartphone contenenti messaggi utili ai fini del gioco (o anche solo per comprendere meglio quello che succede in città). Ultima chicca la Sunset TV che in sede di review mostrava il solo messaggio di Brandon Winfrey che invitava noi recensori a non definire il titolo “Sunset Overhype” (tranquillo Brandon, non si corre questo rischio), un simpatico antipasto di quello che questa feature offrirà ai giocatori, ovvero news e anticipazioni inerenti all’universo di Sunset Overdrive direttamente dai microfoni degli sviluppatori. Nessun altro difetto? Si, uno si: la totale assenza di veicoli (a parte una breve sessione a bordo di un aliante), comprensibile considerata la struttura di gioco, ma qualche sfiziosa idea sotto questo aspetto poteva essere presa in considerazione.
Sunset Over Online?
Negli appuntamenti fissati per la modalità online purtroppo non abbiamo trovato uno slot che sia uno libero per provare il multiplayer, sappiamo che la modalità caos è l’unica disponibile e offre la possibilità fino a un massimo di otto giocatori di accumulare punti uccidendo più nemici possibili, al termine di ogni sessione chi ne ha totalizzati di più vince. Purtroppo però non abbiamo avuto modo di constatarne la bontà, pur avendocela messa tutta per cercare di farne un resoconto dettagliato che – ahinoi – siamo costretti ad omettere.
Killer Application?
Alla fine dei giochi Sunset Overdrive può essere considerato una Killer Application per Xbox One? Onestamente non ce la sentiamo di definirla tale, come non consideriamo Infamous Second Son una killer application per Playstation 4, semplicemente il genere non si presta a creare capolavori tanto grandi da giustificare una spesa di centinaia di euro in nuovo hardware (a patto che non vi chiamate sua maestà GTA, ma non è questo il caso), c’è da dire che l’innata personalità del prodotto, irriverente e ai limiti del demenziale associata a un gameplay ben bilanciato e profondo, rendono Sunset Overdrive un titolo da considerare se si cerca tanto divertimento, personaggi ben caratterizzati e una storia che fa il suo dovere, senza dubbio la nuova IP di Insomniac è ancora giovane e acerba per poter brillare di luce propria, nonostante tutto il potenziale per diventare una grande IP c’è e in abbondanza. Se cercate un titolo cazzuto, frenetico e dal gameplay appagante il 31 Ottobre è dietro l’angolo a patto che possediate una Xbox One.