Cari Nerd, proprio in questi giorni si è tenuto in quel di San Francisco il Google I/O, evento in cui la società ha presentato le prossime novità che infesteranno i nostri amati smartphone e non solo, perché Google pare avere fatto tesoro di quanto visto nei vari Terminator e non mi stupirebbe se tra qualche anno volesse cambiare nome in Skynet, vista la capillare copertura del sistema operativo Android: automobili, termostati, orologi; ci manca solo che Google inizi a produrre lavandini hi-tech. Pare che nei prossimi anni sopravvivere nella giungla informatica sarà dura, soprattutto per i nostri portafogli. Le novità presentate da Skyne… pardon Google, sono tante. E’ tremendamente facile confondersi con tutti questi Android, della serie: “escono dalle fottute pareti!
Android L: ultimissimo aggiornamento del sistema operativo
Relativo taglio col passato, la prima cosa che si nota è una semplificazione grafica che rende il tutto molto minimal. Ci piace? Forse, ciò che risalta è la semplicità, senza particolari fronzoli estetici, la nuova interfaccia sembra comoda già dal primo touch. Material Design è il termine scelto da Google per questa nuova concezione grafica. Un nuovo pannello per le notifiche a schede e poi nuove funzioni per aumentare la durata della batteria che, a discrezione degli sviluppatori, potranno essere inserite direttamente nelle singole applicazioni. Un miglioramento sostanziale delle prestazioni concludono un quadro decisamente roseo. Android L ancora non ci convince a pieno, come tutti i sistemi operativi, bisogna testarlo con mano.
Sicurezza: la prima preoccupazione di molti utenti
Grande lavoro è stato fatto anche su questo fronte, grazie a Android L che sarà in grado di capire a seconda dei dispositivi Android presenti l’identità di chi sta effettivamente usando lo smartphone. Il sistema qualora non rilevasse l’utilizzatore designato, inizierà una serie di procedure, come inserimento PIN e altri sistemi più sofisticati, per individuare eventuali usi impropri del cellulare da parte di persone esterne. Il lavoro sulla sicurezza non finisce qui, anche per ciò che concerne la navigazione in Internet, la società sta già predisponendo misure anti malware più affidabili.
Android Auto: un sistema semplice e minimale per guidare in tutta sicurezza
Sistema operativo per le nostre autovetture rende ancora più vicino il sogno di ogni giovanotto cresciuto negli anni ottanta…. quello di avere una K.i.t.t. personale grazie alla possibilità di poter interagire col sistema operativo per via del riconoscimento vocale. Android Auto includerà ovviamente Google Maps e altre, poche a dire il vero, applicazioni. Sotto questo aspetto si è cercato di essere funzionali e di inserire solo ciò che realmente serve. Se poi siete così sbadati, sfortunati o folli da non ricordare dove avete messo l’auto, tramite un sistema di localizzazione GPS, potrete rintracciare il veicolo direttamente dal vostro smartphone.
Android Wear: orologi che sono mini smartphone, inutile o strafighi?
Confermata piena compatibilità con Android Auto questo aggeggio vi renderà ancora più anni ottanta e più Micheal Knight che mai. Cos’è Android Wear in realtà? Come il nome suggerisce si tratta di dispositivi indossabili, principalmente orologi che hanno incorporato una versione light del sistema operativo. Le applicazioni specifiche saranno molteplici, e variano dall’utilizzo di un semplice feedback sulle condizioni meteo ad applicazioni più complesse utilizzabili nel quotidiano. Vedi app per fare jogging, per mangiare sano, per tenere a mente i risultati di tutti i più svariati tipi d’allenamento. Android Wear non tenta solo di essere “cool” ma anche di fornire una reale utilità all’utente. Sarà così? Lo scopriremo tra qualche mese.
Android TV: perché anche quando accendente la televisione avete bisogno di Android, più o meno.
Sempre più massiccio il supporto in tal senso rivela una volta di più il disegno di cross medialità che è il vero motore di Google, il tutto controllabile da un solo dispositivo. L’idea dell’azienda è di fornire un’interconnettività a 360 gradi. In ogni ambiente, in ogni momento della giornata, un dispositivo Android è lì a farti compagnia (o a spiarti secondo i complottisti), ciò non toglie che Google sta pianificando bene le sue mosse. Android TV offrirà, ad un buon presso tra l’altro, un sistema all-in-one capace di trasformare la TV in una sorta di minipc/console/apparecchio per lo streaming. Probabilmente in America sarà un successone, qui in Italia… lasciamo stare.
Android One: smartphone a prezzo ipermega competitivo.
Una compagnia deve sempre avere un occhio puntato ai paesi in via di sviluppo e il progetto Android One punta proprio a questo: un cellulare dalle buone prestazioni e dai costi contenuti destinato a paesi come India e altri in via di sviluppo. Le specifiche sono di tutto rispetto: schermo da 4,5 “, memoria espandibile e radio FM al costo di circa 100 $. Un buon inizio per chi desidera il suo primo smartphone e non ne capisce nulla, aggiungerei.
Cardboard: la realtà virtuale fatta con un cartone della pizza.
Questa è una trollata bella e buona. In casa Google sono dei geni assoluti del marketing. Mentre Oculus Rift e il più recente Project Morpheus, propongono realtà virtuali astruse e costose, Google punta su una semplicità disarmante. Cardboard è letteralmente un pezzo di carta, piegato in modo assurdo e che pare trasformare qualunque (ma siamo piuttosto scettici a riguardo) smartphone in un sistema di realtà virtuale. Sulle reali potenzialità c’è ancora parecchio da discutere e da indagare, c’è da dire però che Cardboard ci ha stupito. La realtà virtuale è davvero così vicina?
Tirando le somme, Google dimostra di credere nella sua visione e i vari annunci mostrano la propensione ad accentrare il potere cosmico in un unica definitiva rete multimediale casalinga. Tutto ovviamente tenuto sotto controllo da Skyn… ehm… da Google nel pieno rispetto della privacy e della tutela di quest’ultima. Insomma il futuro è sempre più in mano alle macchine, ma noi della resist…. comunicazione di servizio il sistema di rilevamento minacce di Google ha rilevato una possibile minaccia nel relatore di questo articolo e ha già provveduto alla eliminazione fisica del soggetto in questione. A parte gli scherzi, non siamo gli unici a “temere” l’eccessiva presenza e quantità di dispositivi che si interfacciano tra di loro in maniera praticamente automatica. C’è da dire che questo Google I/O è stato uno dei più ricchi di sempre. La compagnia di Mountanview è sempre più leader del mercato, di fatto, nel corso di questi ultimi anni, grazie ad acquisizioni e nuove tecnologie, è riuscita a ritagliarsi una fetta di mercato praticamente in tutti gli ambiti. Se siete fan delle periferiche Android, si prospetta un futuro roseo per voi, altrimenti preparatevi a combattere spietate intelligenze artificiali.