IT’S GOOD TO BE THE KING.. QUASI SEMPRE

Nel panorama dei giochi di combattimento su smartphone e tablet, molti altri marchi famosi hanno effettuato il salto dalla versione console prima di TEKKEN, ed i risultati sono stati altalenanti: talvolta ottime conversioni, ben fatte, bilanciate e divertenti, altre volte veri e propri scempi. Nel caso di TEKKEN, le ottime potenzialità tecniche del titolo vengono ad essere in parte inficiate dalla sfortunata scelta del formato “Freemium”, che finisce per confinare buona parte della giocabilità e del divertimento dietro lootbox randomizzate e oggetti con costi di sblocco elevati. Ma andiamo con ordine.

Una volta scaricata l’app dal proprio store di riferimento (il gioco è disponibile su AppleStore e GooglePlay Store), al primo avvio inizierà il download di un consistente pacchetto dati, che richiederà alcuni minuti, in funzione anche della vostra connessione ad internet. Terminato il download, verremo accolti da una cutscene in stile concept art dove faremo la conoscenza dell’oscuro Ravenant, un nemico non meglio descritto se non per le sue intenzioni di prosciugare il potere di tutti i combattenti della terra. Ovviamente il nostro scopo sarà quello di combattere orde e orde di nemici per farci strada fino al nemico finale, così da fermare il suo piano malefico. Per farlo, gli storici combattenti dell’Iron Fist Tournament dovranno stringere inedite alleanze e mettere da parte l’obiettivo di diventare campioni. Un blando pretesto per giustificare una carrettata di mazzate. Il primo combattimento in cui siamo catapultati vede due personaggi iconici e storici del franchise: Kazuya Mishima e Nina Williams. In questo primo scontro possiamo apprezzare la notevole veste grafica del gioco e le ottime animazioni, davvero ben curate e dettagliate per un titolo mobile, che non ha nulla da invidiare alla controparte per console.

Ciò che colpisce è sicuramente la grande differenza rispetto ai classici TEKKEN: i combattimenti si svolgono in 2D, anziché in 3D, in un unico round di 90 secondi. Dimenticate quindi schivate laterali, salti e lunghe combo intricate, in TEKKEN mobile la musica è un’altra. Grazie ad alcuni messaggi e ad una serie di brevi tutorial veniamo istruiti sulle basi del combattimento del gioco. Chiaramente, non siamo davanti ad una vera e propria conversione del classico “beat ‘em up”. Questo per ovvi motivi legati al sistema di input dei comandi, che necessariamente non può essere riportato sui limitati comandi touch di un dispositivo mobile. Ciononostante, con pochi semplici tocchi sulla parte destra e sinistra dello schermo, è possibile parare, muoversi, attaccare e utilizzare attacchi speciali con fluidità ed immediatezza. Terminato il tutorial, il gioco fornisce una serie di personaggi base a 1 Stella, la rarità più bassa, ognuno associato ad uno dei quattro elementi base, che garantiranno un vantaggio o uno svantaggio contro gli altri. Nulla che non si sia già visto in tanti altri giochi del genere, dunque. Ciò che è in parte innovativo è l’implementazione delle Carte Waza, che rappresentano il sistema per utilizzare mosse speciali, spezzaguardia, lanci e prese, tutto con un semplice tap. Ciascun personaggio è dotato di un mini deck di 9 Carte Waza, interamente personalizzabile da un apposito menù, e durante gli scontri queste carte diventano disponibili nel corso di alcuni secondi, a rotazione casuale, in un numero massimo che va da 2 (per i personaggi a  1 Stella) fino a 3 alla volta (per tutti gli altri).

Il gioco offre, al momento, tre modalità di gioco: una classica modalità Storia, dove 3 personaggi per volta vanno utilizzati per superare i vari capitoli di ciascun atto; la modalità Dojo, che rappresenta la fetta multiplayer del gioco, dove sfidare i team di altri giocatori e difendersi dagli attacchi per accaparrarsi premi ogni settimana; la modalità Eventi Live, con una serie di sfide individuali a tempo limitato dove ottenere ricompense e personaggi speciali. È bene notare che una volta impegnato un personaggio in uno scontro in una di queste modalità, questo resterà bloccato finché non termineremo la serie di combattimenti iniziata. E questo ci porta ad una meccanica peculiare del gioco. A differenza di altri giochi del genere, in TEKKEN Mobile non ci sono energie da ricaricare per effettuare i combattimenti: bensì ogni personaggio ha salute persistente; vale a dire che porterà con sé tutti i danni subiti tra uno scontro e l’altro. Il che non è un gran problema, dato che è possibile ripristinare la salute perduta con l’utilizzo di oggetti curativi, che il gioco fornisce con una certa generosità, almeno nei primi livelli.  Tuttavia c’è un esiguo limite massimo a quanti oggetti curativi si possono conservare, rendendo il tutto gradualmente  più fastidioso perché impedisce di fare scorta o economia per i livelli più avanzati e difficili. L’alternativa lenta (economica) è attendere un tot di tempo la rigenerazione passiva della salute, sempre che i personaggi non siano bloccati in una delle modalità di gioco. L’alternativa più rapida (e costosa) consiste invece nell’utilizzo della valuta premium, nella fattispecie Gemme, che permettono di acquistare oggetti curativi , casse Premium e Pack speciali contenenti i personaggi più rari.

Completando battaglie in modalità Storia si ottengono esperienza, monete e materiali elementali. Con l’exp aumenteremo il nostro livello giocatore e riceveremo monete bonus e oggetti di cura; con le monete è possibile acquistare lootbox, di varia rarità in base al costo,  da cui ottenere personaggi (o frammenti) che potranno essere fatti salire di livello utilizzando i materiali del corrispondente elemento. Potenziando così i combattenti, se ne incrementano leggermente salute e danni inflitti, e si ricevono punti abilità da assegnare per sbloccare alcuni bonus, come danni extra, ricarica delle carte Waza più veloce, salute extra, ecc. Sconfiggendo il boss di ciascun capitolo della Storia, saremo ricompensati con una cassa premio. La cassa ottenuta dopo la prima vittoria contro ciascun boss conterrà sempre almeno un frammento di quel particolare personaggio. Nel caso il personaggio sia già nel nostro roster, il frammento sarà convertito in una nuova carta Waza per il combattente.

Competendo nella modalità Dojo e vincendo gli scontri, invece, si vincono Bauli premio, la cui apertura richiede l’attesa di circa 75 minuti o l’utilizzo di una chiave apposita ricevuta quando la nostra squadra di difesa infligge un tot di danni totali. Dai bauli è possibile ottenere monete, materiali, oggetti cura e frammenti. Vincendo gli scontri e aumentando il valore complessivo del proprio team, si  incrementerà il punteggio giocatore, passando a sfidare avversari sempre di livello simile al nostro, e ottenendo ricompense gradualmente migliori. Al termine di ciascuna stagione Dojo, in base al punteggio raggiunto, si ha diritto a specifiche ricompense.

Infine, nella sezione Eventi Live sono disponibili una serie di sfide a tempo, di varia difficoltà, che garantiscono ricompense speciali per i giocatori in grado di superarle. Si va da oggetti estetici per la personalizzazione dei combattenti a gettoni speciali per l’acquisto di casse a tema.

VERDETTO

Come è facile rendersi conto, il cuore di TEKKEN Mobile è un solido gioco di combattimento, veloce, divertente, ben curato e rivisitato per adattarsi alla potenzialità e semplicità dei dispositivi mobili, senza nulla perdere per quanto concerne la qualità o la giocabilità. Viene però limitato da alcune meccaniche tipiche dei free-to-play che rallentano la progressione nel gioco e lo sviluppo del roster dietro molte ore di farming e la randomizzazione delle ricompense ottenute. A lungo andare, lo spettro del “pay wall”, oltre il quale non è possibile progredire senza mettere mano al portafogli, diventa via via più concreto; così come lo diventa il rischio di trasformare un gioco ben fatto e divertente in una mera ripetizione degli stessi passaggi per raggiungere piccoli miglioramenti. TEKKEN Mobile non vince il titolo di King of the Iron Fist Tournament, ma fa la sua figura e si fa rispettare.

Fabrizio Licitra
Biologo osservante ma non praticante, amante della cucina e di videogiochi in egual misura. In attesa che un pazzo con un T.A.R.D.I.S. mi porti all'avventura, o che la Forza si risvegli potente in me, metto sotto stress le ventole della PS4 con lunghi turni di lavoro, assemblo set Lego più grandi di me, e trasformo il balcone di casa in un piccolo orto urbano.