Quello che gli Autori non dicono.
Chi vi scrive, tra le poche altre cose, è uno scrittore. La premessa, in questo caso, è d’obbligo, dato che The Author, edita da Shockdom e già al suo secondo volume (in deliziosa copertina rigida, 128 pagine per 15€) e scritta e disegnata da Bigio, è la storia di un autore. Di fumetti e scrittore, ma non fa alcuna differenza.
Andava specificato, per farvi capire come mai le molteplici gag del suddetto volume sono state tanto apprezzate dal sottoscritto. Non solo narrano le disavventure di chi, per vivere, è costretto a pescare costantemente nuove idee dal proprio cilindro mentale, ma ne parlano, con precisione, delicatezza e ironia tutte sopra la media. La differenza può sembrare sottile, ma è invece enorme. E a sottolineare questa ambiguità tra argomento e narrazione, Bigio, autore del volume, è anche il protagonista Bigio, autore nel volume.
Lo scrittore è infatti angustiato dal classico problema della mancanza di ispirazione, problema che non è possibile risolvere mai del tutto, dato che per vivere delle proprie opere bisogna creare nuove cose di continuo. Bigio, tuttavia, sembra ricevere un aiuto tutto speciale dalle Muse, dee millenarie di origine greca che intervengono ad aiutare tutti i creativi del mondo alla ricerca di buone idee. E tra tutti, proprio Bigio intrattiene con loro un rapporto speciale, visto che Talia, la sexy Musa della Commedia, sembra essersi presa per lui una cotta colossale…
Il Volume 2 si apre raccontando per l’appunto le origini “umane” di Talia, riportandoci poi al presente dove, attraverso una serie di mini-storie (dalla continuity tuttavia non sottovalutabile), la suddetta musa si contende le attenzioni di Bigio con la sua “vera” ragazza. Non dimentichiamoci infatti che soltanto lo scrittore può vedere e interagire con le Muse, mentre gli altri, seppure informati, le considerano solo un frutto della sua vivace fantasia. Questo apre la strada, di fatto, a una situazione da commedia romantica piuttosto innovativa, dove le due rivali amorose del protagonista sono su piani diversi, reale e pseudo-immaginario, almeno parzialmente sovrapponibili (spassoso quando l’Autore racconta di essere “tentato” dalla Musa alla sua ragazza, che però non ne è affatto turbata).
Al quadro si aggiungono le restanti Muse, nella maggior parte dei casi debitamente approfondite e caratterizzate: c’è Urania, la musa della fantascienza, Nete, la musa nerd che parla in “dialetto”… È pregevole come da una parte si conservi grande fedeltà al mito, mentre dall’altra questo sia innovato senza apparenti difficoltà e trasportato in una storia tra il comico e l’urban fantasy, divisa in brevi gag ma con una storia cornice che non si attarda a diventare importante e a trascinare la vostra lettura fino alla fine.
Dal punto di vista grafico, ci troviamo di fronte disegni semplici, stilizzati, ma dallo stile ben definito, morbido e umoristico. Particolarmente azzeccata è anche la palette di colori utilizzata, varia e vivace lungo l’altrettanto eterogeneo volume. Uno di quei casi in cui anche l’occhio ci aiuta a sorridere. Insomma, solo commenti positivi per The Author 2?
Volendo trovare i peli nell’uovo, qualcosa da annotare forse c’è. I riferimenti ai miti greci e alla filosofia dei medesimi faranno felici tutti i lettori che frequentano o hanno frequentato (e non dimenticato) le lezioni al liceo classico, tuttavia potrebbero risultare un po’ oscure agli altri. Non che la spiegazione sia in ogni caso assolutamente necessaria, e anzi a volte l’abuso volontario di linguaggio classico è esso stesso strumento di ironia, come comunicazione criptica (“Ma il nous non può che essere un’entelechia, giusto? Quindi se non è l’autore l’ipostasi secondaria che sta tentando una catarsi, deve esserci un’altra monade!“), ma può capitare, una volta o l’altra, di sentire il bisogno dell’aiuto da casa. O dal dizionario.
L’altro piccolo difetto, ma qui si tratta della proverbiale spaccatura del capello, è forse la scelta del finale, un piccolo cliffhanger, poco “teso” rispetto a quello di circa venti pagine prima. Ma d’altronde, in questo tipo di narrazione umoristica, già parlare di due cliffhanger è una preziosa rarità. E ci si mettono in mezzo, come giustificazioni, anche le solite inevitabili necessità editoriali.
Capite bene quindi, dopo quanto già detto, come l’ago della bilancia penda dalla parte dei pro. E non dimentichiamoci affatto che The Author 2 spiega, meglio di tanti altri volumi a fumetti e non, alcune delle più classiche idiosincrasie degli scrittori. Le due pagine sul chiedere consiglio ad altri “non-scrittori” (distinzione fatta esclusivamente a posteriori, chiunque può esserlo se lo vuole e si impegna) è un ritratto tanto vero e divertente della realtà che rimarrà a lungo nella nostra classifica dei migliori racconti umoristici a vignette.