The Council: un’avventura grafica da manuale
Non vi è alcun dubbio che The Council sia un’avventura grafica degna di questo nome che, non contenta di una singola etichetta unisce degli interessanti elementi da GDR a una trama ben costruita e degli enigmi estremamente intricati.
Quello delle avventure grafiche è un mercato che si sta espandendo in maniera incredibile negli ultimi anni, soprattutto grazie al successo di alcuni titoli che sono rimasti nel cuore dei giocatori come Life is Strange o le serie di TellTale.
Lo scopo delle avventure grafiche di maggior successo è quello di raccontare una storia delineata per filo e per segno offrendo anche dei bivi di trama a seconda delle scelte del giocatore: in questo modo siamo noi ad avere in mano le sorti della storia e l’immersione all’interno di un titolo di questo genere è quasi sempre garantita.
Dall’altro lato gli elementi essenziali di ogni avventura grafica che si rispetti, oltre alla trama, sono dei personaggi ben costruiti che rimangano sempre fedeli alla propria caratterizzazione e delle scelte drastiche che possano cambiare in tutto e per tutto il destino dei protagonisti.
Ancora, gli enigmi rimangono comunque un elemento di grande importanza in questo tipo di videogiochi, seppure siano passati in secondo piano in alcuni di essi.
The Council, ideato dal team francese Big Dad Wolf Studio vanta di avere al suo interno tutti questi fattori e va oltre, fa un passo in più, aggiungendo anche degli elementi da puro gioco di ruolo che fino a ora non erano stati scovati in un’avventura grafica.
The Council: I primi tre Episodi
Al momento sono usciti soltanto i primi tre episodi di questa avventura grafica per un totale di cinque che vedremo nei prossimi mesi.
La trama di The Council gira attorno a Luis de Richet che è giunto su una piccola isola dove si trova l’enorme dimora Lord Mortimer: il suo scopo è trovare sua madre che è data per dispersa.
All’interno della magione il nostro protagonista incontra alcuni personaggi di un certo spessore nel panorama storico della fine del diciottesimo secolo. Siamo infatti nel 1792, la rivoluzione francese è iniziata da tre anni e la guerra d’indipendenza Americana ha avuto luogo meno di vent’anni prima. Questo lo diciamo perché gli avvenimenti storici in The Council sono di estrema importanza, in quanto quelli che ci ritroveremo davanti saranno personaggi di un certo rilievo come Napoleone Bonaparte e il Presidente Washington.
Scopriamo sin dall’inizio infatti che Luis fa parte del Golden Order, un’organizzazione segreta che ha a che fare con i grandi eventi della storia e detiene alcuni segreti che vanno conservati anche a costo della vita: o di molte vite.
Durante la permanenza sull’isola di Lord Mortimer incontriamo altri character e ognuno di loro ha un ruolo ben preciso all’interno della trama, non tutti sono realmente esistiti, ma non vi è alcun dubbio che siano ispirati ad altri personaggi storici.
È infatti tramite i dialoghi che riusciremo a carpire i segreti di ogni singolo personaggio che, inevitabilmente, andranno a intrecciarsi con la complessa trama che è stata costruita attorno alla scomparsa di Sarah De Richet.
Sin dal primo episodio ci rendiamo conto di quanto diventerà intricato il plot del gioco che ci porterà man mano a scoprire e carpire segreti sulla scomparsa di nostra madre e su tutti i personaggi che ci circondano.
The Council è un thriller investigativo con elementi di GDR. È molto interessante notare come ogni nostra azione corrisponderà inevitabilmente a una reazione. Da una parte infatti ciò che diremo ai personaggi permetterà loro di farsi un’idea su di noi e giudicarci a seconda dei nostri comportamenti e dall’altra saranno loro stessi a metterci di fronte a delle scelte che modificheranno la trama in maniera imprescindibile.
I bivi e le scelte da fare sono molteplici, solo nel corso di questi primi tre episodi abbiamo notato come il plot narrativo svicoli da una parte all’altra facendoci, il più delle volte, fare delle scelte manichee. Il tutto condito con una dose di coerenza da manuale.
La storia è estremamente complessa ma il gioco rimane fedele al proprio plot fino alla fine del terzo episodio, estremamente realistico e accattivante.
In ultimo, a livello di trama, ci ritroveremo davanti a dei confronti con i personaggi e, a seconda delle risposte che daremo sveleranno i loro segreti permettendoci di proseguire la storia con più sicurezza o per lo meno con meno timore. Ma il fallimento è sempre dietro l’angolo, The Council non ha pietà per chi non segue attentamente la trama e per chi non ricorda i dialoghi precedenti. Bisogna essere piuttosto avvezzi a questo tipo di gioco per riuscire ad avere successo sin dal principio.
The Council: tra avventura grafica e gdr
Come dicevamo prima, The Council è un’avventura grafica con interessanti elementi da gdr. In primis, non appena inizieremo il gioco, ci verrà chiesto di scegliere una classe e potremo optare tra: necromante, politico o investigatore.
Ogni classe ci permetterà di sviluppare dei punti abilità: alla fine di ogni capitolo, a seconda delle azioni intraprese, dei successi ottenuti e dell’esplorazione effettuata ci verrà fornita l’esperienza necessaria per potenziare le nostre skill.
Le suddette sono di vario genere, dalle conoscenze storiche e linguistiche a quelle fisiche, logiche e occulte. Ogni abilità ha un suo ruolo all’interno del gioco, alcune possono essere usate esclusivamente nei dialoghi, altre durante le cutscene e altre ancora per interagire con gli oggetti, come per esempio il poter scassinare una porta senza dover rompere la serratura.
Per utilizzare le varie abilità che avremo a disposizione ci sono i punti Effort che possono essere aumentati trovando in giro per la mappa dei frammenti di Ambra. Altro lato interessante è infatti la possibilità di raccogliere degli oggetti che ci saranno estremamente utili durante il gioco.
Il Miele, per esempio, ci permetterà di recuperare dei punti Effort per non rimanere a secco, oppure il Devil’s Thorn ci mostrerà le Immunità e le Debolezze dei personaggi: grazie a queste caratteristiche infatti sapremo come rispondere in un dialogo o come comportarci davanti ai loro occhi.
Al di là degli elementi di gdr abbiamo poi tutto quello che rende The Council una vera e propria avventura grafica: non solo una trama dettagliata, intricata e dei personaggi costruiti magistralmente, ma anche una serie di enigmi estremamente interessanti.
La maggior parte di questi ultimi si basano sulla mitologia greca, romana e sui testi sacri, sono addirittura presenti i vangeli apocrifi, ciò che è interessante è il fatto che ogni elemento di The Council sia costruito facendo sempre riferimento a fatti storici e testi realmente esistiti.
Animazione: dove sei?
Veniamo quindi ai tasti dolenti che, nonostante possano recare un certo fastidio, passano comunque in secondo piano se si considera la costruzione di una trama e le quasi infinite possibilità di svolta che concede il gioco.
L’animazione, per l’appunto, lascia a desiderare, i movimenti dei personaggi e le loro espressioni vengono meno in alcune situazioni e si mostrano piuttosto macchinose e poco curate. Questo problema va a creare un certo contrasto con un doppiaggio eseguito in maniera magistrale facendoci storcere un pochino la bocca.
Il difetto passa in secondo piano dal momento in cui l’immersione all’interno del gioco è quasi totale e l’atmosfera settecentesca di The Council è estremamente curata e sempre piacevole. È interessante infatti osservare tutti gli oggetti all’interno della magione di Lord Mortimer e soprattutto tutti i suoi reperti e quadri. Capiterà parecchie volte di imbattersi in un quadro di Caravaggio o Da Vinci e questi ultimi risultano essere estremamente affascinanti anche visti tramite il filtro del videogioco.
A sopperire le mancanze grafiche abbiamo comunque un gameplay abbastanza curato e una colonna sonora totalmente immersiva che rispecchia perfettamente le caratteristiche del gioco.
Edit: Episodio 4
Dopo tutti i sotterfugi, gli inganni, le battaglie interiori per riuscire a comprendere che cosa stia succedendo veramente all’interno della villa di Lord Mortimer, The Council si dirige verso il suo climax più elevato che sarà sicuramente tutto concentrato nel quinto e ultimo episodio.
Eppure, le azioni e le strategie intraprese nelle prime tre puntate di questa avventura grafica stracolma di suspense cominciano a rivelare le proprie conseguenze in questo quarto capitolo. Conseguenze terribili che il nostro protagonista dovrà decidere se affrontare o meno.
Non esiste alcuna redenzione in questo gioco, non vi è alcuna via d’uscita fisica o psicologica dalla villa di Lord Mortimer, Luis si vedrà costretto ad affrontare ciò a cui le sue azioni hanno portato e a interrogarsi su alcune questioni che gli verranno rivelate soltanto a tempo debito.
Avevamo già detto che The Council è un gioco ripieno di riferimenti storici e, soprattutto, riferimenti religiosi. Ancora di più, in questo nuovo episodio, ci ritroveremo a dover affrontare occulto, superstizioni e riti religiosi.
Ci ritroveremo a essere parte integrante dell’oscurità, a dire la verità, non importa quale specializzazione abbiamo scelto all’inizio del gioco. Ormai il dado è tratto e la più grande rivelazione che condurrà al climax della storia troverà il suo posto nella mente del protagonista.
Ogni personaggio svelerà i propri piani e noi, in un modo o nell’altro, saremo in grado di comprenderli e, in alcuni casi, deviarli, corromperli, assecondarli alla nostra volontà. Ovviamente non vi sveliamo oltre per non rischiare di imbatterci in spoiler, quello che possiamo dirvi è che la trama ha raggiunto ormai il suo massimo intreccio e la percezione è quella che sia ormai arrivato il momento di riportare tutti i nodi al pettine.
Ovviamente, dal quinto e ultimo episodio, ci aspettiamo grandi novità e altrettante rivelazioni che possano rispondere alle domande rimaste in sospeso.
A livello di enigmi ci siamo ritrovati a dover riflettere sempre più approfonditamente su alcune questioni che non sono però strettamente legate alla storia o alla religione. Viene infatti messa alla prova la nostra conoscenza dei personaggi interni alla trama e le nostre capacità logiche.
Prestate molta attenzione a tutti gli oggetti che vi permettono di avere dei vantaggi all’interno del gioco perché ormai scarseggiano e la villa ne è quasi sprovvista, usateli con parsimonia!
Il quarto episodio di The Council è in sostanza il logico risultato delle prime tre puntate e rimane ancora coerente con il suo plot estremamente intricato e complicato, le due/tre ore di gioco richiedono molta concentrazione e attenzione, a maggior ragione perché, ve lo ricordiamo: The Council al momento è presente solo in lingua inglese.
Verdetto
The Council è un’avventura grafica che unisce interessanti elementi da gioco di ruolo: la possibilità di scegliere una classe all’inizio del gioco e il conseguente livellamento non fa altro che permettere al giocatore un’immersione totale nei panni di Luis de Richet.
La trama, degna dei migliori thriller investigativi, è stata creata in maniera estremamente coerente e permette di eseguire delle scelte che la possono sconvolgere totalmente senza mai andare a intaccare la sua costruzione.
Anche i personaggi sono stati realizzati con una cura maniacale e ognuno di loro ha il proprio carattere, le proprie immunità e debolezze e non si contraddicono mai tra di loro.
Quella di The Council è una storia di intrighi e sotterfugi che va poi e rivelarsi molto più complicata di ciò che sembra: alla fine del terzo episodio giungiamo infatti all’atteso climax che andrà poi a svilupparsi negli ultimi due di cui attendiamo l’uscita.
La pecca di questo titolo sono sicuramente le animazioni e le espressioni facciali dei personaggi che alcune volte lasciano a desiderare, difetto che può di certo passare in secondo piano dal momento in cui il resto del gioco risulta essere piacevole ed estremamente immersivo.
In ultimo segnaliamo che The Council è disponibile, al momento, solo in lingua inglese, ma possiamo assicurarvi che anche chi non è troppo avvezzo alla lingua può facilmente seguirne i dialoghi e le dinamiche.
Se siete appassionati di avventure grafiche non possiamo certo non suggerirvi di giocare la più famosa degli ultimi anni, ovvero Life is Strange, della quale è atteso il sequel il prossimo settembre. Se invece siete il tipo di giocatori che apprezzano di più l’investigazione e la risoluzione di enigmi vi suggeriamo senza indugi la saga di Syberia.