The Gentlemen è su Prime Video: Guy Ritchie torna a fare il Guy Ritchie
Dopo il live action di Aladdin e il controverso, seppur più vicino ai suoi standard, King Arthur, Guy Ritchie torna a fare il Guy Ritchie con The Gentlemen, un incredibile action-thriller-gangster movie alla sua maniera, disponibile su Prime Video dal 1° dicembre 2020.
Per chi ama il regista londinese, sarà un lieto ritorno ai suoi stilemi e ai suoi eccessi, a partire da un cast corale di star in cui figura il protagonista, – se così possiamo definirlo in un film di Ritchie – il Re Mattew McConaughey, ma che vede anche l’ormai fedele Charlie Hunnam, un sorprendente Hugh Grant e un altrettanto balzano Colin Farrell, e poi Jeremy Strong, Eddie Mursan, Henry Golding, un mare di interessanti gregari e l’unica vera quota rosa in un film al maschile, ovvero una Cleopatra cockney interpretata dall’incantevole Michelle Dockery.
La sinossi di The Gentlemen è più difficile da raccontare in forma di riassunto che a vederla poi sul piccolo (ahinoi) schermo, ma in soldoni abbiamo a che fare con le vicende legate alla vita e agli affari di Mickey Pearson (Matthew McConaughey), un americano a Londra, uno di quelli che si è fatto da solo dopo un’infanzia complicata ma soprattutto un uomo d’affari, laddove per affari si intende criminalità e più nel dettaglio spaccio di marijuana a livello nazionale.
Mickey si sente ormai a tutti gli effetti un uomo di mezza età, stanco di stare dietro a determinati giochi e sogna un pensionamento anticipato da uomo borghese, liquidando il suo impero dell’erba. Il più serio acquirente sembra essere Matthew Berger (Jeremy Strong), ma anche il giovane criminale cinese “Occhio asciutto (“Dry Eye”), interpretato da Henry Golding, fa pressioni affinché Mickey venda a lui.
Naturalmente, come avrete già capito, le trattative non fileranno nella maniera più liscia e soprattutto il leone Mickey Pearson dovrà trovare il modo per uscire dalla giungla senza lasciare ferite aperte e odore di sangue, onde evitare che i nuovi e giovani predatori si avventino su di lui.
A rendicontarci su tutto questo e i numerosi e intriganti eventi che si susseguono è l’investigatore privato Fletcher, che risponde al volto, quasi irriconoscibile ma sorprendente in positivo, di Hugh Grant. Sarà a tutti gli effetti il narratore di questa storia, perché il suo lungo racconto rivolto a Raymond Smith (Charlie Hunnam), braccio destro di Pearson, segnerà le tappe dello sviluppo di The Gentlemen, in un andirivieni tipico di Guy Ritchie, tra spiegoni suggestivi e eccentrici come i suoi personaggi e situazioni al limite dell’assurdo che donano all’opera quella sfumatura da commedia di cui sentivamo ormai il bisogno.
È un mondo un po’ macchiettistico quello che ci propone e propina il regista londinese, dove qualcuno potrebbe in più frangenti persino riscontrare una componente razzista ma su cui Ritchie in realtà scherza su più volte all’interno del film, mostrando intelligenza e il saper spingere sempre più in là il suo humour, ben oltre il politicamente corretto.
I bravi ragazzi di Guy Ritchie
Quello che ci regala con The Gentlemen è in sostanza un giocattolone d’azione e criminalità in cui è impossibile non divertirsi e restare sbalorditi. Una volta da scelte bizzarre ma geniali, come la fantastica gang dei Toddlers, i ragazzacci allenati in palestra dal coach Colin Farrell (da applausi) e che si esibiscono in un video a suon di rap e arti marziali che è tanto spettacolare quanto poco istruttivo, proprio perché Guy Ritchie non è tenuto a insegnarvi nulla, se non come si costruisce un action movie. Un’altra volta dai sorprendenti modi di fare di quello che potremmo definire il vero protagonista nell’ombra, l’uomo dietro le quinte ma a cui il regista concede il maggior minutaggio: Charlie Hunnam. I suoi tic improvvisi, i repentini cambi di registro e soprattutto un mitra nascosto a sorpresa nell’impermeabile sono solo alcuni dei punti di forza di un personaggio per cui vanno spesi solo elogi.
Insomma, Guy Ritchie ci fa divertire ma soprattutto si diverte, e si vede, portando su Prime Video un film in cui rivediamo i meccanismi tipici del suo cinema, che forse non garantiranno chissà quale rinnovamento ma poco importa, poiché regalano tantissima azione, personaggi folli, maligni e spietati e quelle ambientazioni che ci avevano già fatto sognare, lasciandoci immergere ancora una volta in un’Inghilterra di un tempo quasi indefinibile, sospesa e finanche stereotipata.
Il montaggio è un po’ meno serrato del solito, nonostante al lavoro ci sia il solito James Herbert, eppure questo non impedisce al ritmo di essere incalzante e senza sosta, per un ritorno sulle scene dell’action in grande stile. In stile Guy Ritchie.
Il solo grande dispiacere dopo la visione di The Gentlemen, in definitiva, è stato non averlo ammirato al cinema.