Come spesso accade nel mondo dell’informazione a tema videoludico, basta poco per innescare la miccia delle speculazioni. Dai rumor sulle caratteristiche tecniche sulla PlayStation 5, all’incontro di Mark Cerny con gli sviluppatori per parlare del nuovo hardware, fino all’aumento della produzione dei chip 7nm che a quanto pare sarà alla base di esso. O ancora alle ultime voci che vedono i devkit della prossima macchina di Sony già nelle mani di CD Projekt RED e altri team.
Una new tira l’altra ed eccoci qui tutti a parlare improvvisamente di PS5. Ovviamente non potevamo esimerci dal dare la nostra opinione. Otto per la precisione, e tutte diverse. Torna l’appuntamento di The Hateful Eight e questa volta sull’arena ci sta la fantomatica nuova console di Sony.
Raffaele Giasi
Luca Marinelli Brambilla
Il brusio su PS5 si è ormai alzato, tra chi crede che verrà presentata già a questo E3 e chi la immagina in uscita già l’anno prossimo. Fare previsioni non è facile, perché se è vero che PS4 è già in giro da cinque anni, normale ciclo vitale di qualsiasi console prima della settima generazione, è anche vero che il successo di vendite e la release di Pro darebbero a intendere un ciclo vitale più lungo, almeno simile a quello di PS3. Che ci sarà una PS5 appare però scontato, quindi, facciamo la letterina a Babbo Natale e vediamo quali features vorrei nella prossima macchina di Sony: la retrocompatibilità, innanzitutto, almeno con PS4, sarebbe necessaria e anche, in questo caso, non troppo difficile da implementare. Sul fronte servizi multimediali invece, “anche sticazzi”: la strategia Microsoft di una console media center oramai sembra superata, data la diffusione delle smart TV. Cosa si potrebbe offrire però, sotto il profilo dei servizi legati ai videogiochi? Una sorta di Game Pass anche su sistemi Playstation sarebbe la cosa che più mi farebbe contento, mettendo da parte PS Now, perché ad oggi lo streaming non può eguagliare un gioco riprodotto effettivamente sulla console. Pronostici? Facciamo 2020, e non ci pensiamo più.
Erika Pezzato
Sentendo parlare di Playstation 5 non posso fare a meno di pensare a quando uscì la PS4 Pro, una scelta di marketing che potrebbe essere interpretata come un: “ok, prima abbiamo scherzato, perciò ecco la nostra console riveduta e corretta fatta apposta per il 4K. Ci dispiace avervi fatto comprare un prodotto obsoleto ma potete consolarvi con il VR!” Sotto questo punto di vista un certo scetticismo mi sembra logico, perché se dovrò abbandonare la mia amata console vorrei che ne valesse davvero la pena e soprattutto non vorrei dover sostituire la mia PS5 appena un paio di anni dopo l’acquisto. A parte questo, non si può negare che il mercato Sony se la stia passando bene, perciò affermare che le aspettative per la prossima generazione siano alte è un eufemismo. Personalmente non ho larghissime pretese, ma se dovessi fare dei pronostici ovviamente mi aspetto che il cavallo di battaglia sia il motore grafico e, visti gli ultimi investimenti, scommetto in un supporto vr wireless, ma dato il fantastico assortimento dei titoli PS4 la parola magica che mi farebbe sussultare davvero sarebbe solo una: “retrocompatibilità”. Mera illusione, lo ammetto, ma a una ragazza è concesso sognare.
Gianluca Boi
Con un’infrastruttura come lo store e una pletora di remake/remastered uscite, auspico una sola cosa dalla prossima console: la retrocompatibilità in grado di fornire super-sampling e miglioramenti riguardanti il framerate per i giochi PS4 grazie alla potenza del nuovo hardware, ovviamente più performante dell’attuale. In sostanza una commistione tra una “PS4 Pro 2.0” e una console tutta nuova, con tutte le novità ed esclusive del caso. Esattamente come la buon vecchia PS2 faceva con i giochi PS1. Ricordo ancora con affetto sulle riviste di settore dell’epoca immagini che mostravano come il primo Metal Gear Solid perdesse quelle fastidiose scalettature nelle texture, divenute improvvisamente insopportabili. Per il resto? Il mercato è così imprevedibile ad oggi che è impossibile anche immaginare il futuro di Playstation. Attenzione all’idea di console modulare stile Ikea o persino ibrida, stile Switch. Ma soprattutto, attenzione all’effetto Kinect (e non è detto assolutamente in senso positivo) se si decidesse di inserire di default un sistema VR nel pacchetto.
Francesco Paternesi
Personalmente non comprendo il fermento attorno a PlayStation 5. Magari è questione di abitudine o l’idea che PS4 abbia ancora molto da dire (e da vendere), ma sono molto scettico sull’arrivo di una nuova macchina Sony entro il 2020, a meno che non ci siano già le intenzioni di ricreare le condizioni che hanno portato a console mid-gen, volte a coprire un gap tecnologico che non era stato previsto. La nuova PlayStation dovrà assolutamente essere concorrenziale sul lungo periodo in termini di hardware, cercando di scongiurare l’apparizione di tanti modelli simili e diversi allo stesso tempo. Altro punto cardine sarà il digitale: PlayStation 5 dovrà essere la console che più di tutte abbraccerà l’ideologia del digital delivery fornendo all’utenza una piattaforma orientata a Internet. Il servizio PS Now potrebbe diventare la base di un futuro quasi esclusivamente on demand, soprattutto se cambierà la sua infrastruttura passando dallo streaming al download e diventando dunque accessibile a tutti.
Lorena Rao
Non ho un reale motivo per oppormi a PlayStation 5, ma a dover essere sincera al momento non ne sento la necessità. L’ho capito dall’apatia con cui ho accolto i rumor sullo sviluppo della nuova console Sony. Il motivo è molto semplice: PlayStation 4 è entrata in commercio nell’autunno del 2013, quindi ha ormai alle spalle cinque anni di vita. Il problema è che le sue vere potenzialità sono state scoperte successivamente, con esclusive come Uncharted 4, e ancor di più con titoli come Horizon Zero Dawn, Persona 5 (parliamo del 2017) e del nuovo capolavoro God of War (addirittura 2018). Per citare Metal Gear Solid, the best is yet to come, e lo dimostrano le esclusive e le remaster di icone storiche (checché se ne dica io le appoggio) annunciate nelle scorse fiere come l’E3, e di cui ancora non si conosce una data. Insomma, PlayStation 4 ha ancora tanto da dire, per cui preferisco godermi quello che sarà un meraviglioso canto del cigno prima di pensare alla next gen.
Fabrizio Licitra
Io ne sono sicuro: PlayStation 5 arriverà. E la cosa mi farà immensamente piacere. Ma non sarà presto come certi recenti rumor vogliono suggerire. Personalmente, credo che lanciarla entro “fine 2018” sarebbe a dir poco affrettato, e che una data più sensata sarebbe ALMENO fine 2019-2020. In primis, perché ci sono due grossi nomi già annunciati per PS4 che ancora non hanno una data di uscita, ovvero Death Stranding e The Last of Us Part II, e sarebbe un suicidio commerciale per Sony lanciare una nuova console prima o in contemporanea all’uscita di titoli così importanti. E sviluppare versioni “migliorate” in stile PS4 Pro degli stessi giochi avrebbe ancora meno senso, finendo per disperdere le potenzialità di titoli simili. Inoltre, proporre una PS5, con tutti i miglioramenti hardware che ci si può aspettare per il salto di generazione, a due anni di distanza da PS4 Pro lascerebbe l’amaro in bocca a chi l’ha acquistata, e reputo Sony troppo intelligente per fare errori così grossolani. Datemi PS5 intorno al 2020, con performance migliori e retrocompatibilità a 400-500€ e sarò felice così.
Davide Salvadori
Non è così strano dopotutto cominciare a parlare di “next gen”, quando quella attuale entra nel suo quinto anno di vita. Si è sempre fatto. E poco importa quanti fantastici titoli si prospettano all’orizzonte di PS4. Il meglio deve ancora venire? Si, può essere, ma all’industria, al progresso, non frega niente. È una questione commerciale prima ancora che di reale esigenza tecnica, seppur entriamo così nello spinoso tema del cosa serva e cosa non serva veramente per fare un buon videogioco. In ogni caso, l’unico motivo per cui questa volta la questione si fa più curiosa e confusa è che si crea per la prima volta un interessante precedente: PS4 Pro. Che significa questa macchina “di mezzo” nei reali piani di Sony? Allungare il ciclo di vita di PS4 in maniera spropositata? Oppure inaugurare una nuova filosofia di evoluzione dell’hardware, in cui PS5 giocherà “semplicemente” il ruolo di “PS4 Pro Pro” senza cambiare drasticamente architettura, fisionomia, con piena retrocompatibilità di software e periferiche attuali? Io propendo decisamente per la seconda ipotesi. Ciò nonostante, verosimilmente non penso si parlerà affatto di PS5 in questo E3, mentre per l’anno prossimo la do come una cosa certa. In vista di un’uscita diretta nel 2019 a sorpresa? Non lo so, non è completamente da escludere ma credo che Sony voglia comunque dare ancora un po’ di tempo all’utenza, non tanto per godersi PS4, ma soprattutto per entrare per bene nello standard del 4k, ancora non così totalmente diffuso. Ricordate cosa ho detto prima? Business, business, business ragazzi miei…