Essere sé stessi non è mai stato così bello
Dopo il grandissimo successo del 2014, i mattoncini colorati più famosi del mondo sono tornati al cinema con The LEGO Movie 2.
Una nuova avventura, divertentissima, piena di vero genio, ricca di insegnamenti, e un Emmet pronto a mettersi nuovamente in gioco (dal 21 Febbraio al cinema).
D’altronde ci eravamo lasciati quasi 5 anni fa con Emmet, Lucy, Batman ed il resto della banda, intenti a dover fronteggiare un nuovo nemico spaziale: gli invasori dell’universo DUPLO, governati dalla regina Wello Ke- Wuoglio. Esseri graziosi solamente all’apparenza, ma pronti a tutto pur di distruggere il mondo di Bricksburg.
Spetterà ad Emmet, e alla controparte LEGO di Chris Pratt, alias Rex Rischianto, risolvere l’ennesima controversa avventura, salvare la città, e provare a non farsi cambiare da un mondo diventato troppo arido e duro.
Un incipit che, seppur interessante, non risulterà troppo originale superficialmente, ma con l’incredibile carica di inventiva degli omini costruttori, sarà impossibile uscire dalla sala con in bocca un gusto già assaporato in passato. In 106 minuti di proiezione ammetto di aver faticato non poco a rimanere serio anche per un solo istante: la carica comica delle produzioni LEGO in questi anni ha creato di fatto un nuovo genere d’animazione, ponendo le basi per un filone capace di fare tranquillamente concorrenza alla Disney.
Certo, il fascino e la magia delle produzioni della creatura nata dalla mente di Walt Disney sono ineguagliabili, sia per un background che ha profondamente segnato l’infanzia di qualsiasi persona sulla faccia della terra, sia per la fortissima connotazione umana acquisita da qualsiasi essere che appare su schermo (mostri, macchine, pesci ecc.), ma gli omini gialli sono decisamente battaglieri e hanno dimostrato di avere le giuste frecce per raggiungere un pubblico incredibilmente vasto.
The LEGO Movie 2 riesce – nuovamente, aggiungerei – a catturare l’attenzione di grandi e piccoli senza distinzioni, con sketch genuini e dinamici, benzina vera per le risate dei giovanissimi seduti sulle poltrone della sala, e battute elaborate, studiate e al limite del geniale, ideali per il pubblico adulto.
Questo, senza alcun dubbio, è il punto di forza che contraddistingue una produzione animata che deve fare i conti con un mercato (cinematograficamente parlando) monopolizzato: un pubblico omogeneo e privo di vincoli.
Ovviamente oltre alla grandissima componente umoristica c’è molto altro. Un lunghissimo elenco di pregi che caratterizzano ogni singola sequenza di questa enorme costruzione, divenendo anch’essi dei mattoncini ben assemblati tra di loro.
Oltre a dei personaggi eccezionalmente caratterizzati (e non solamente perché questa è la seconda opera della saga), capaci di avere una propria identità a prescindere dal ruolo ricoperto, l’ulteriore punto di forza del film sono – e c’era da aspettarselo – le animazioni.
Affidate totalmente alla Warner Bros Animation, tutte quante le sequenze della pellicola appaiono fluide, mai confusionarie, sempre equilibrate e ben bilanciate, nonostante una quantità esorbitante di materiale sullo schermo. D’altronde, perdersi in un prodotto dove i personaggi riescono a costruire e disfare ogni singolo elemento in pochissimi secondi, sarebbe risultato possibilissimo, ma il secondo capitolo dei LEGO riesce a passare a pieni voti anche quest’ulteriore esame, pure grazie alla geniale alternanza tra il mondo reale (dove vengono mossi i fili invisibili che animano i nostri protagonisti) e quello LEGO/animato, dimostrando la maturazione artistica definitiva dello studio d’animazione Warner.
Le sequenze del film, che si andranno a districare tra mondi in continua evoluzione, contraddistinti da una palette cromatica esplosiva e ricca di ogni sfumatura conosciuta nella storia, sono saldate tra di loro per merito di uno script solido. Uno scheletro privo di punti morti o mancanze, ottimamente elaborato dalle menti di Raphael Bob–Waksberg (creatore e showrunner di Bojack Horseman), Phil Lord e Christopher Miller.
Seppur possano risultare un po’ meno invitati alcune situazioni “canore” (la componente musicale è leggermente aumentata rispetto al primo capitolo), la dinamicità della trama permetterà di arrivare alla conclusione del film con un rush finale tanto inaspettato quanto geniale.
Una conclusione che ci permetterà di ricevere in dono anche un messaggio importante e non troppo scontato, veicolatoci dalla figura del buon Emmet, vero cuore pulsante del brand, divenuto la rock star inconsapevole del mondo dei mattoncini.
Oltretutto, almeno nella versione originale, vanno annoverate assolutamente le illustri voci che hanno permesso di dare vita agli iperattivi omini gialli, tra i quali figurano in primis il già citato Chris Pratt, Elizabeth Banks, Nick Offerman, e le brevi, quanto spassose,“comparsate” di Channing Tatum, Jason Momoa, Gal Gadot e Margot Robbie.
In sostanza, The LEGO Movie 2 – Una nuova avventura, è, dopo gli altrettanto validi LEGO Ninjago e LEGO Batman, la definitiva consacrazione dell’impresa cinematografia del colossale brand amato da generazioni di cultori dei mattoncini. Grazie ad una trama avvincente con dei personaggi ricchi di una componente umorista eccezionale, e delle sequenze animate spettacolari, il secondo capitolo degli omini gialli farà breccia nei cuori del pubblico di ogni età.
Se vi interessa The LEGO Movie 2…
Ovviamente, se non avete ancora visto il primo capitolo dovete immediatamente recuperarlo, e poi vi suggeriamo di dare uno sguardo anche ai già citati Lego Ninjago e Lego Batman.