Il meraviglioso lato chiaroscuro della legge
Vi siete mai chiesti come sarebbe amministrare una centrale di polizia in una cittadina disperata, difficile e isolata? Vi siete mai chiesti sino a che punto vi spingereste pur di rimanere a galla? Vi siete mai chiesti qual è il vero concetto di giustizia?
Se sono domande che vi siete posti, il titolo di cui parliamo fa per voi. Vi devono anche piacere i gestionali e vi devono garbare gli strategici a turni, ovviamente.
This Is The Police 2 è il seguito di un gioco non perfettamente riuscito, ma col secondo colpo possiamo affermare che centra perfettamente il bersaglio.
Nash, Boyd e se stesso
Nel gioco saremo chiamati – dopo un breve tutorial – ad impersonare Jack Boyd, il personaggio controverso che comandava le forze di polizia di Freeburg. Signore della corruzione o innocente capro espiatorio? Già nelle prime battute (qualora non avessimo giocato il primo capitolo) capiremo con chi avremo a che fare, o per meglio chi saremo chiamati ad impersonare.
Lungo il tragitto del gioco scopriremo come Mr. Boyd (o Nash, come è noto nella nuova cittadina Sharpwood) dovrà ovviare a tutti i problemi di questo mondo: dai federali che lo cercano, a misteriosi individui, narcotrafficanti e anche sette. Il bello di questo personaggio è che è composto da luci ed ombre piuttosto forti. Il suo senso di giustizia è per certi versi distorto, ma comunque presente. Un uomo che accetta la corruzione pur di mantenere una parvenza di legalità generale, e di fare qualcosa di scorretto pur di continuare a sorreggere il fragile muro che separa Sharpwood dall’anarchia e dalla violenza. Insomma, un personaggio particolare, non molto loquace e piuttosto chiuso in se stesso, ma che non manca certo di carisma.
Gestire l’inferno, ad ogni costo
Il lavoro delle forze dell’ordine non è facile, sia perché dietro le divise ci sono dei normalissimi esseri umani, con vizi, debolezze e abitudini, sia perché hanno a che fare con delle situazioni in cui la scelta che inizialmente sembra la più ragionevole si può rivelare in seguito sbagliata.
Sarà vostro compito rispondere alle chiamate, selezionando gli agenti da inviare sulla scena (essi dovranno raggiungere un certo livello di professionalità) e una volta giunti sul luogo del possibile crimine, saremo noi a dover scegliere come agire. Ogni scelta si rivelerà più o meno efficace anche in base alle qualità degli agenti, che hanno 6 caratteristiche (Forza, Intelligenza, Velocità, Furtività, Mira, Negoziazione).
Se l’intervento andrà a buon fine, chi vi ha partecipato progredirà nel proprio punteggio di professionalità e salirà anche di livello, dandoci la possibilità di aumentare di 1 punto una delle sue caratteristiche. Queste influenzeranno anche le abilità e le prestazioni dell’agente durante le fasi più concitate del gioco, di cui parleremo in seguito. L’intelligenza sarà fondamentale, oltre per sbloccare alcuni “talenti”, nel portare avanti le indagini, ed infatti è presente anche una fondamentale parte di investigazione, in cui dovremo assegnare agenti al caso, per poi trarre noi le conclusioni. Alcuni casi saranno facili, altri meno. E qualora sbagliassimo, e accusassimo un innocente, potremo comunque “ungere” la macchina per far si che venga condannato. Brutto vero? Alquanto, ma a volte la gente vuole un colpevole. A tutti i costi.
Trovare copertura, sparare, muoversi, ripetere
Ci saranno casi in cui dovremo comandare personalmente degli agenti che dovranno affrontare situazioni altamente rischiose. Queste risoluzioni avverranno sotto forma di un’azione svolta a turni, in cui i nostri agenti potranno muoversi di un numero di caselle stabilite stanchezza e abilità. Queste fasi valorizzano molto lo stealth, sebbene a volte sarà inevitabile affrontare un buon vecchio scontro a fuoco.
Gli agenti hanno anche a disposizione 4 “talenti” da poter scegliere prima di queste missioni. Alcuni sono utili soltanto in determinate occasioni (sebbene saper disinnescare una bomba, non la definirei “soltanto”), altri influenzano passivamente le prestazioni, mentre altri ancora possono essere attivati a nostra discrezione. La meccanica di queste fasi è piuttosto elementare, di facile comprensione e non troppo approfondita o realistica, eppure ci dà un’ottima sensazione. Queste frazioni, che trasformano This Is The Police 2 in uno strategico a turni, facendoci scordare tutto il resto per un attimo, sono ampiamente riuscite, complice il fatto che spesso manderemo agenti che abbiamo visto crescere sotto la nostra protezione, e faremo di tutto per non perdere qualcuno che ormai è quasi della famiglia.
L’intelligenza del nemico non è propriamente eccezionale, e ci troviamo di fronte a dei comunissimi criminali, non certo ad un Seal Team. Anche in questa fase di gioco potremo scegliere la condotta che più ci piace. Arrestare i criminali è più difficile, ma fornisce più “linguette” (una sorta di moneta che possiamo spendere per acquisire nuovi agenti e/o equipaggiamenti), mentre eliminarli, che sia sparandogli, accoltellandoli o finendoli una volta a terra feriti e/o storditi sarà più facile e sicuro, sebbene meno redditizio. D’altronde una polizia assassina non piacerebbe a nessuno, vero?
L’economia di giustizia
Come detto, dovremo spendere linguette per migliorarci ma dovremo anche essere sempre in positivo, altrimenti, qualora questa non avvenga per più di 3 giorni, lo sceriffo porrà termine alla nostra impresa, chiamando niente di meno che i federali. Agenti federali che potrebbero essere anche avvertiti da un simpaticone che ci ricatta, obbligandoci a dargli ventimila dollari al mese. Ovviamente raccattare questi soldi non sarà facile, e potremmo trovarci a fare scelte difficili, come rivendere “prove”, o dare una mano a qualcuno, che però a sua volta darà una mano a noi. Qui viene fuori una delle parti migliori del gioco, capace di trasmetterci quella particolare sensazione che aleggia in tutta Sharpwood, la quale senza di noi sarebbe veramente una cittadina in preda al caos e al terrore. Eppure, per ergerci a difesa dei civili e degli innocenti, a volte dovremo diventare i cattivi, o se non altro andare ad agire in quella zona “grigia”, a metà tra la giustizia retta e la giustizia popolare, di strada, quella violenta.
Un lato tecnico esaltato
La scelta stilistica del titolo è davvero particolare. Non vi sono video, né animazioni. Le scene narrative hanno uno stile fumettistico, con diverse tavole che ci mostrano cosa accade, con in sottofondo i personaggi che parlano (ottime le voci dei personaggi), e sottotitoli precisi per i meno avvezzi all’inglese. I disegni, che ad una prima occhiata sembrano aridi di dettagli, in realtà riescono a dare il meglio grazie a dei giochi di ombre precisi e studiati, che rendono al meglio e donano teatralità alle espressioni dei personaggi. Veramente ottima pure la scelta della colonna sonora, capace di passare dal blues di sottofondo, dannatamente noir e anni 50-60 fino al rock più innovativo di fine 80′. Le musiche sono sempre azzeccate, calzanti con l’atmosfera generale e adatte. Guardando l’insieme non si può certo gridare al miracolo per il lato tecnico di This Is The Police 2, ma nel complesso la riuscita del comparto audiovisivo è più che buona.
Verdetto
This Is The Police 2 è un ottimo titolo. Non fa del lato tecnico la sua parte sbalorditiva, ma ha il grande pregio di farti immergere nella sua torbida atmosfera, grazie ai dialoghi, ai monologhi e alle particolari situazioni. Il suo più grande pregio tuttavia è di farci riflettere sulla morale di giustizia.
Stay Nerd consiglia…
Se vi piacciono le atmosfere un po’ noir e poliziesche, sicuramente non vi vorrete far mancare L.A. Noire, noto titolo, che sostituisce la parte gestionale e tattica, approfondendo quella investigativa.
E se volete invece vedere come è iniziato tutto, ricordiamo che This Is The Police è disponibile su tantissime piattaforme.