The Legend Of Zelda a prima vista sembra non avere una timeline, eppure, la sua lore è molto più profonda di quanto si possa pensare
Quando si cerca una timeline in un titolo come The Legend of Zelda, bisogna fare i conti con i suoi 18 videogiochi principali rilasciati tra il 1986 e l’imminente futuro. Nonostante il grosso numero possa spaventare chi si approccia per la prima volta a questi giochi, è risaputo che la saga di Link è composta principalmente da capitoli autoconclusivi, apparentemente distaccati tra loro, ma soprattutto in cui la trama non è sicuramente il punto principale dell’esperienza. Capitolo dopo capitolo infatti ci si ritrova sempre davanti allo stesso schema narrativo: c’è un eroe che deve correre al castello per salvare la principessa dalle mani del cattivo di turno, tutto questo non prima di aver recuperato degli oggetti essenziali dai vari dungeon sparsi per la mappa di gioco.
Avventura dopo avventura però, la grandissima community dei fan delle imprese di Link iniziò a notare alcuni dettagli che fecero intuire che ci fosse qualcosa di più grosso di un semplice schema ripetitivo, e iniziarono così a teorizzare e speculare su una timeline che potesse racchiudere in sé tutti i titoli in un’unica soluzione narrativa.
Poi un giorno, arrivò Shigeru Miyamoto, creatore del gioco, a mettere in ordine e collegare tutti i nodi, creando e pubblicando nel 2011 la timeline ufficiale di The Legend Of Zelda. Oggi quindi, possiamo con certezza analizzare la mitologia della serie, attraverso i suoi elementi canonici, che ci permettono di avere un complesso quadro generale delle avventure di Link.
Le origini della timeline di Zelda: Skyward Sword
La timeline di Zelda ha inizio nel 2011 con Skyward Sword (Wii), ben 25 anni dopo l’uscita del primo titolo della serie. Seppur con tutti questi anni di ritardo, qui vengono fissati i paletti che definiscono l’intera mitologia, a partire dalla creazione di una basilare cosmogonia. Il mondo di The Legend Of Zelda ha origine con le tre Dee Dorate, che diedero vita ai principali aspetti dell’universo: Din, la dea della forza, creò la terra; Nayru, la dea della saggezza, creò il cielo; e Farore, dea del coraggio, creò tutti gli esseri viventi. Quando ebbero finito, le tre Dee crearono la Triforza, un triangolo dorato onnipotente, in grado di esaudire qualsiasi desiderio. In seguito, le Dee partirono, lasciando alla dea Hylia il compito di proteggere e sorvegliare la Triforza e tutto ciò che avevano creato.
Per quanto riguarda la Triforza, essendo una reliquia onnipotente, questa non può essere liberamente controllata. Il suo utilizzatore dovrà infatti possedere un perfetto equilibrio tra le caratteristiche di forza, saggezza e coraggio, in caso contrario, la Triforza si dividerà in tre componenti ognuno rappresentate una di queste proprietà. Dopo che si sarà divisa, un pezzo resterà nelle mani di chi ha provato ad utilizzare la reliquia, mentre le altre compariranno sul dorso della mano di chi è prescelto dalle Dee.
Con la partenza delle Dee Dorate, i demoni iniziarono ad invadere il mondo sotto il comando del Re Demone Mortipher. La dea Hylia, utilizzando la Spada della Dea, combatté contro i demoni e sigillò Mortipher. Il sigillo però era debole e per proteggere gli umani, Hylia provò ad utilizzare la Triforza per rafforzarlo. La dea scoprì che in quanto divinità non gli era concesso il potere della reliquia e decise quindi di reincarnarsi in un’umana. Anni dopo, il sigillo iniziò a indebolirsi e così nacque una fanciulla, reincarnazione della dea, di nome Zelda.
Mentre Zelda cresceva, un ragazzo di nome Link studiava per diventare cavaliere e una volta passato l’esame poté indossare la divisa, che consisteva in un abito verde con un cappello, ovvero quello che tutti conosciamo come l’abbigliamento caratteristico dell’eroe. Comunque un giorno arriva il mago Ghiraim, che vuole risvegliare Mortipher, e cerca di eliminare Zelda. Lei però si salva e inizia il suo pellegrinaggio alla ricerca del potere della dea. Link invece andrà a salvare la ragazza, non prima però di aver recuperato la Spada della Dea.
La spada, altro elemento fondamentale nella timeline di The Legend of Zelda, in Skyward Sword ci viene mostrata alle sue origini, ovvero come una spada in grado di illuminarsi alla presenza del male. Durante l’avventura, Link infonderà nella spada il potere della Forza, un’energia che è la fonte stessa della vita, trasformando l’arma nella Spada Suprema, la spada che esorcizza il male.
Alla fine di questa storia, Link utilizza il potere della Triforza per sconfigge Ghiraim e Mortipher. Da qui viene fondato il regno di Hyrule e viene eretto il Santuario del Tempo, che custodirà la Spada Suprema, l’accesso al Sacro Reame, una dimensione in cui viene nascosta la Triforza, e il potere di viaggiare nel tempo, altro elemento importante tanto per Skyward Sword quanto per altre storie.
Ultimo ma non meno importante, da qui comincia l’eterno ciclo di reincarnazioni su cui si fonda l’intera timeline e che riguarda: la dea Hilya, che si reincarnerà in alcuni membri della famiglia reale ai quali verrà dato il nome di Zelda; lo spirito dell’eroe, che si risveglierà quando il mondo sarà in pericolo; e l’odio del Re Demone, che nei secoli cercherà di distruggere la dea Hylia e governare il mondo.
I Minish, Vaati e la Quadrispada
Grazie a Skyward Sword e a Miyamoto, ora sappiamo con certezza che il prossimo gioco in ordine cronologico è The Minish Cap (GBA, 2004), titolo che diede un’origine alla figura del mago Vaati e a quella della Quadrispada. Prima delle vicende di The Minish Cap, il mondo fu invaso dai mostri, e dal cielo discesero i Minish, un popolo di piccolissimi esseri, che portarono la Sacra Forza e la Spada Minish, un’arma in grado di sigillare gli spiriti maligni.
L’arma fu brandita da un eroe, che rinchiuse gli spiriti in un forziere. Anni dopo, il malvagio mago Vaati alla ricerca della Sacra Forza, che nel frattempo si era unità alla principessa Zelda reincarnandosi con essa, spezza la Spada Minish e il sigillo del forziere liberando i mostri. Arriverà quindi Link a forgiare nuovamente la spada con un nuovo potere, creando la Quadrispada, che dona la capacità di creare altre tre copie di sé stessi.
Link sigilla Vaati nella Quadrispada dove resta intrappolato per anni, o almeno fino all’uscita di Four Sword (GBA, 2002), in cui Vaati rompe il sigillo e Link e le sue copie dovranno nuovamente fermarlo. Le avventure della Quadrispada non finiscono qui, ma ne riparleremo più avanti nella timeline.
The Legend Of Zelda: le tre timeline
Ocarina of Time (Nintendo 64, 1998) è un punto di svolta fondamentale per l’intera timeline. Il perché è abbastanza semplice, non avendo più divinità a guidarlo e non essendoci nessuno a spiegargli le regole dei viaggi nel tempo, Link fa come gli pare e incasina tutto, andando a creare più linee temporali. In sostanza, Link si ritrova ad entrare nel Santuario del Tempo per recuperare la Spada Suprema e fermare il malvagio Ganondorf, reincarnazione dell’odio del Re Demone, che nel frattempo è entrato nel Sacro Reame e ha spezzato la Triforza mentre cercava di utilizzarla.
Al cattivo resta il frammento della forza, Link riceve quello del coraggio e Zelda quello della saggezza. Ora, Link in questo periodo è un bambino, quindi non è ancora in grado di utilizzare la Spada Suprema, dunque si fa ibernare per sette anni, durante i quali Zelda, ricercata da Ganondorf, si nasconde travestendosi da ragazzo e facendosi chiamare Sheik. Sette anni dopo, Link si risveglia, prende l’Ocarina del Tempo, e inizia a saltellare tra un tempo e l’altro per cercare di salvare i sette saggi e ottenere da loro il potere necessario per sconfiggere il Re Demone Ganon, ovvero la forma finale di Ganondorf.
Dopo la battaglia finale, Zelda decide di riportare Link nel passato per fargli recuperare i sette anni di vita che aveva perso in ibernazione. Così facendo però altera il tempo, andando a creare tre linee temporali: una in cui Link bambino è sveglio, conscio della minaccia di Ganon; una in cui Link adulto è tornato nel passato e il regno di Hyrule è salvo; e infine una in cui l’eroe è sconfitto e Ganondorf regna sul mondo. Da qui si aprono le tre diverse timeline che definiscono tutti gli altri titoli di The Legend of Zelda.
L’era dell’eroe bambino, il mondo oscuro
Ora che abbiamo tutti gli elementi di base, le cose si fanno leggermente più semplici. Iniziamo con Link che è tornato nel passato, quindi è un bambino con la mente del Link adulto. Conoscendo le intenzioni di Ganondorf, Link avverte Zelda che gli ordina di partire portando con sé l’Ocarina del Tempo, in modo da impedire al nemico di entrare nel Santuario del Tempo e, di conseguenza, nel Sacro Reame. Qui iniziano le avventure narrate in Majora’s Mask (Nintendo 64, 2000). Link fuggendo si ritrova in un mondo alternativo, Termina, in cui la luna sta per precipitare sulla terra e uno spiritello, Skull Kid, posseduto dalla Maschera di Majora fa di tutto per far si che ciò avvenga. Ovviamente Link salva la situazione.
Intanto ad Hyrule, i saggi cercano di giustiziare Ganondorf, che però si rivela estremamente duro da abbattere grazie al potere della Triforza della forza, così decidono di sigillarlo nel Regno del Crepuscolo, un mondo pacifico a cui si accede tramite un artefatto conosciuto come Specchio Oscuro. Manco a dirlo, in Twilight Princess (Wii, 2006), Ganondorf prende il controllo di questo regno trasformandolo nel Regno delle Ombre e invadendo Hyrule, facendo prigioniera la principessa Zelda. Arriverà quindi un nuovo Link, che accompagnato dalla principessa del Regno del Crepuscolo Midna e da una maledizione che lo fa trasformare in lupo, recupererà nuovamente la Spada Suprema e sconfiggerà il male.
L’ultima avventura di questa timeline la viviamo in Four Sword Adventure (Gamecube, 2004), che vede la reincarnazione di Ganondorf rubare lo Specchio Oscuro, creare un Link Oscuro, risvegliare Vaati, e venire tutti e tre sconfitti per l’ennesima volta da non uno, ma ben quattro Link in possesso della Quadrispada.
L’era dell’eroe adulto, il nuovo mondo
Passarono anni dalla vittoria dell’eroe del tempo sul male, e Ganondorf si risvegliò nuovamente. Questa volta però non arrivò nessun eroe a salvare il popolo, e così intervennero gli dei, che sigillarono Ganondorf e il regno di Hyrule inondando il mondo. Solo alcuni si salvarono, tra cui la principessa Zelda, protetta da un frammento della Triforza della Saggezza. Molti anni dopo, Ganondorf riemerse e iniziò a dare la caccia all’erede della principessa Zelda per ottenere la Triforza. Inizia così The Wind Waker (Gamecube, 2002).
L’erede in questione era una ragazzina pirata che si faceva chiamare Dazel, e alla sua ricerca parte anche Link, guidato dallo spirito del vecchio Re di Hyrule. Dopo svariate peripezie, il potere della Triforza viene completato nuovamente e verrà utilizzato dal re per fermare Ganondorf distruggendo Hyrule definitivamente. Link e Dazel/Zelda iniziano quindi a viaggiare insieme per i mari, e questo ci porta dritti a Phantom Hourglass (Nintendo DS, 2007), in cui Dazel viene rapita da un vascello fantasma e tocca a Link cercarla e salvarla da un nuovo nemico, Bellum, lo spettro del male.
Alla fine di Phantom Hourglass, i pirati di Dazel riprendono il viaggio e in Spirit Tracks (Nintendo DS, 2009) approdano su un continente pieno di rotaie che partono dalla Torre degli Dei, intorno alla quale fonderanno il nuovo regno di Hyrule. Centinaia di anni dopo, le rotaie inizieranno a scomparire e un nuovo Link dovrà indagare sul mistero, sotto l’occhio vigile della principessa Zelda, quinta discendente di Dazel, e insieme dovranno sconfiggere un nuovo Re Demone chiamato Mallard.
L’eroe sconfitto, la distruzione di Hyrule
Siamo arrivati alla parte finale, quella dove l’eroe viene sconfitto da Ganondorf che così completa la Triforza trasformandosi definitivamente nel Re Demone Ganon. I saggi e la principessa Zelda decidono di fare un ultimo disperato tentativo sigillando Ganon nel Sacro Reame, dove lui creerà il Mondo delle Tenebre. A questo punto, il mondo è in rovina, e in A Link To The Past (Super Famicom, 1991), il regno di Hyrule è governato dal malvagio Agahnim che vuole liberarsi di tutti i possibili discendenti dei saggi, Zelda compresa.
Il resto della storia immagino che a questo punto la conosciate già. Ritorna Ganondorf, Link lo sconfigge e col potere della Triforza ripristina il regno di Hyrule. In seguito, l’eroe parte in barca per allenarsi, ma durante il viaggio di ritorno viene sorpreso da una tempesta che lo fa naufragare sull’isola di Koholint, dando inizio all’onirico viaggio di Link’s Awakening (Gameboy, 1993).
Posti subito dopo nella cronologia ci sono Oracle of Seasons e Oracle of Ages (entrambi 2001, GBC), due titoli che narrano delle vicende intrecciate tra loro, per poi proseguire con A Link Between World (3DS, 2013) e Tri Force Heroes (3DS, 2015). Il motivo per qui parliamo poco di questi tre titoli è perché, al di là del nemico di turno che cambia in ogni gioco, nessuno di questi aggiunge niente alla timeline, ma si limitano a ripetere lo stesso schema narrativo, con il cattivo che vuole risvegliare Ganon, Link che lo sconfigge e salva tutti col potere della Triforza. Quello che distingue in maniera molto profonda i tre titoli è il gameplay, ma non è questo il luogo in cui parlarne.
Finalmente, arrivano all’interno della timeline i primi due titoli della serie, rispettivamente The Legend Of Zelda (Famicom, 1986) e The Adventure of Link (Famicom, 1987). Si parte con un prologo che deriva da The Adventure of Link, e che ci narra di una Hyrule forte e prosperosa grazie ai re che si tramandano il potere della Triforza, finché non arriva un erede che non è degno di possedere tale potere causandone la divisione, facendo sparire la Triforza del coraggio e inducendo in un sonno profondo colei che sarà ricordata come principessa Zelda I.
Si passa quindi al primo capitolo, in cui Ganon ruba la Triforza della Forza dal castello di Hyrule, una nuova principessa Zelda frammenta la Triforza della Saggezza per evitare che il nemico se ne impossessi, Link recupera tutti i frammenti, riunisce le due parti e salva il mondo. Infine la timeline ritorna su The Adventure of Link, dove gli sgherri di Ganon cercano di farlo resuscitare.
Nel frattempo, Link viene a conoscenza del passato della Triforza e trova la principessa Zelda I addormentata. Parte quindi alla ricerca della Triforza del Coraggio, con cui risveglierà Zelda I e impedirà a Ganon di risorgere.
Nel corso degli anni successivi, Ganon rinasce più volte e inizia ad essere conosciuto con il nome di Calamità Ganon. Tutte le volte che ritorna però viene sconfitto, finché in un fatidico ciclo di resurrezione, è Ganon ad avere la meglio sull’eroe, ferendolo mortalmente. La principessa Zelda a questo punto decide di sacrificarsi per contenere la Calamità e fa salvare Link facendolo rinchiudere nel Sacrario della Rinascita, dove riposerà per cento anni.
Una volta passato il tempo necessario, Link si risveglia e seppur privo di memoria, è più che determinato a configgere la Calamità Ganon e salvare Zelda, obbiettivo in cui riesce pienamente. Questi sono gli ultimi avvenimenti conosciuti, e che vengono narrati in Breath Of The Wild (Nintendo Switch, 2017), e che chiudono così la complessa timeline ufficiale di The Legend Of Zelda, o almeno sarà così fino al prossimo titolo, che già sappiamo essere il seguito diretto di Breath Of The Wild.