Protagoniste silenziose nelle nostre cartelle da cui venivano estratte in condizioni pessime, oppure meritato trofeo da divorare in un parco tra una partita a pallone e un giro di bici c’erano loro: le merendine preconfezionate; croce e delizia di mamme, ambito trofeo per tutti noi, che al tempo non facevamo molta differenza tra una merendina e l’altra in realtà, l’importante era l’abbondante dose di zuccheri che doveva darci, per rituffarci con rinnovata energia in quei lunghi e spesso interminabili pomeriggi passati tra compiti e cartoni animati.
Yo Yo / Girella Motta
Rigorosamente sempre diverse dal fantastico disegno della confezione, gli Yoyo e le Girelle Motta avevano quella morbidezza molesta del pan di spagna che ti lasciava leggermente perplesso, ma poi ci si lasciava avvinghiare da tutto quel cioccolato all’interno e ogni dubbio spariva. Lo Yoyo si prestava spesso ad essere “svitato” in due per slinguazzare amabilmente la farcitura, e poi magari richiuso per fare lo scherzone al tuo amico di turno e rifilargli solo il pan di spagna industriale, che puntualmente lui ti rilanciava contro a mo’ di frisbee con sdegno e imprecazioni varie.
Kinder Fetta al Latte
Reclamizzato come la merendina in grado di mettere d’accordo sulla sua potenza nutrizionale tutte le mamme dell’emisfero boreale, la Fetta al Latte aveva un unico grande problema: necessitava di un maledetto frigorifero per potersi conservare. Non scorderò mai quando rimase per circa 7-8 ore nel mio zaino bollente e una volta aperta notai che il latte condensato aveva formato un mosaico decisamente artistico lungo tutte le pareti della confezione.
Grissini con nutella Pic Nic
Queste merendina della Pic Nic era semplicemente geniale: se non sia aveva tempo per una classica fetta di pane e Nutella, la portavi in giro e la stappavi al momento giusto per fiondare i grissini nella morbida crema di nocciole. Unico inconveniente: la consistenza di quei maledetti grissini; l’80% delle volte si spezzavano perché si era troppo avidi nell’intingerli e si sbriciolavano. Per arrivare al fondo del barattolo quindi giù di dita ignoranti. Nutella Snack in questi ultimi anni lo ha definitivamente soppiantato.
Tronky
Prepotentemente buono, ci hanno messo circa 15 anni per inventarsi solo oggi dei nuovi gusti. Il Tronky era davvero quasi perfetto ma il suo guscio esterno tendeva a frantumarsi che era una meraviglia. Avevo un amico che con fare chirurgico prima lo apriva in due, si mangiava l’involucro croccante di Wafer e poi si slinguazzava tutto il cioccolato con la granella di nocciole. Ogni volta che lo guardavo mi sentivo sporco.
Fiesta
La Fiesta è stata la protagonista delle prime mini inciuccate quando a 7 anni non ti dicevano che conteneva anche l’8,5% di liquore, ma tu eri troppo inebriato dal sapore alcolico del cioccolato e dell’arancia fusi insieme. Con la sua quantità abnorme di cioccolato, era capace di darti una botta di zuccheri tale da stare alzato da bambino fino a tarda notte, con somma gioia dei tuoi genitori.
Il Soldino/ Tegolino
Civil War tra le fazioni che mangiavano subito il soldino di cioccolato asportandolo chirurgicamente e i più liberali che lo addentavano con la merendina stessa per aggiungere ancora più glicemia cioccolatosa ad ogni morso. Il Tegolino invece non si prestava bene a smembramenti di sorta ma le dita perennemente sporche di cioccolato alla fine erano una piacevole costante di sazietà.
Ciocorì
Spariti per qualche anno e poi misteriosamente ritornati sugli scaffali dei supermercati, i Ciocorì Saiwa erano necessari per allenare la mascella dopo tutte queste merendine ultra morbidose. Il loro inconfondibile scrocchiare tra i denti era dato dal riso soffiato croccante alternato a strisce di puro cioccolato, disponibile anche nella variante con cioccolato bianco, il Biancori. L’unica cosa che non mi è andata mai a genio era la sua mascotte: quel maledetto castoro rosicone. Dio quanto lo odiavo.
Galak
Il Galak o si amava o si odiava. A me personalmente non piaceva molto, sarà stato per quel maledetto delfino psicopatico sulla confezione che rideva sempre, sarà che tutto quel bianco mi faceva strano e che alla fine sembrava burro zuccherato, ma la Nestlé ha continuato a produrlo senza sosta dal 1967, quindi qualche estimatore lo deve avere. Negli ultimi anni il delfino è sparito e la mascotte è diventata un gocciolone bianco dal senso decisamente equivocabile.
Il Billy all’arancia
Ovviamente tutte queste merendine cioccolatose mettevano una sete colossale e la gola andava quindi innaffiata con abbondante succo di frutta. Il primo, vero succo all’arancia, compagno intramontabile da portare ovunque era il mitico Billy, da scannucciare velocemente per tornare subito nel vivo dell’azione. Alcuni di voi ricorderanno anche la fantastica cintura che si poteva prendere con i punti e che permetteva di portarsi uno o più Billy allacciandoli direttamente alla vita. Della serie “non ci facciamo mai mancare il succo di frutta baby”.
Ovetto Kinder Sorpresa
Re indiscusso di tutti gli snack e le merendine in circolazione. Ok per i due strati di cioccolato bianco e al latte fusi insieme, ma il vero Graal era senza alcun dubbio la sorpresa interna, sempre diversa, sempre geniale e fonte inesauribile di ansia e panico quando la si apriva per completare una delle mille mila collezioni di personaggi come i Coccodritti, Elefantao, Tartallegre e nani assortiti.
Nacquero shackeratori folli che giuravano di indovinare il personaggio solo dal rumore che faceva l’ovetto sballottato tra le mani.
E noi ci si credeva, perché in fondo, la magia di quegli anni era tutta lì.