Ancora Michael Bay, ancora Transformers
Il 22 giugno le sale italiane saranno invase, per la quinta volta nel giro di un decennio, dai robottoni giganti che hanno segnato l’infanzia di tante giovani generazioni dagli anni ’80 a oggi: i Transformers.
Transformers 5 – L’ultimo cavaliere è, appunto, il quinto film del franchise campione d’incassi che ha appassionato milioni di spettatori in tutto il mondo, ci ha permesso di godere della bellezza di Megan Fox e di parlare di Shia LeBoeuf prima che diventasse il personaggio di se stesso.
Noi di Stay Nerd siamo stati invitati all’anteprima mondiale dello sneak peek del film. Chiariamo subito la terminologia in campo: lo sneak peek è, in termini cinematografici, un’anteprima di alcune scene avulse dal contesto, con un montaggio e degli effetti speciali ancora in fase di lavorazione. Un modo come un altro per farci capire il tono del film senza svelare troppo, insomma.
La proiezione si apre con il simpatico faccione di Michael Bay, regista di tutti e cinque i capitoli dei Transformers, che – in un divertente e utile extra – ci racconta il suo punto di vista su alcuni aspetti del film in uscita.
Già solo questi cinque minuti valgono la serata al cinema: scopriamo così che Bay lavora al montaggio da solo, nella sua casa-studio, però con gli schermi in perenne condivisione con gli studios di Hollywood, dove la squadra di cinque responsabili del montaggio può seguire passo passo i suoi cambiamenti di idee e i salti dei suoi ragionamenti, adattando immediatamente il film alle esigenze espresse.
Per questo quinto capitolo, l’ultimo che Michael Bay dirigerà, il regista e i produttori hanno voluto fare le cose in grande: Transformers 5, infatti, è il primo film interamente girato in 3D Imax con due telecamere che riprendono ogni scena, simulando in questo modo il campo visivo dell’uomo e donando ad ogni sequenza una profondità finora mai vista al cinema.
Prima di lasciarci alla visione dell’anteprima, Michael Bay ci racconta anche come è nata questa sceneggiatura. Per dare il carattere di epicità e la giusta dose di fracasso al suo ultimo film, il regista ha selezionato ben quattordici sceneggiatori, ognuno dei quali ha avuto l’incarico di produrre un soggetto per Transformers 5: il risultato è stata la selezione delle migliori idee partorite da questi professionisti di Hollywood, confezionate con lo stato dell’arte della tecnologia cinematografica.
Come sarà, quindi, il film?
Alla fine di questa anteprima di circa venti minuti la parola che ci è venuta in mente è stata: monumentale.
Lo sneak peek ci ha mostrato una serie di scene, come dicevamo prima, slegate l’una dall’altra. Proviamo a dare un ordine.
La prima sequenza ci ha fatto vedere una battaglia campale in cui sono comparsi nientepopodimeno che Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda. In un tripudio di cavalli e cavalieri, trabucchi e proiettili esplosivi, panoramiche dall’alto e ralenti, in sala ci siamo guardati intorno spaesati, convinti che avessero sbagliato proiezione. Quando è comparso Merlino che, dall’alto del suo cavallo bianco, indicava a un drago sputafoco a tre teste i nemici da colpire, abbiamo tirato un sospiro di sollievo, riconoscendo le esagerazioni a cui questa serie di film ci ha abituato.
Nel giro di pochi minuti abbiamo rivisto qualche vecchio amico, tra cui il divertente Bumblebee e l’uomo d’azione degli ultimi due film, Cade Yeager (interpretato da Mark Wahlberg che imbraccia armi sempre più grosse), conosciuto nuovi compagni d’avventura (tra cui spicca Anthony Hopkins nel ruolo di Sir Edmound Burton, gentiluomo inglese che indicherà – a quanto pare – il percorso da seguire per salvare il mondo) e – ultima ma non meno importante – la bella di turno, Vivian Wembley, donna d’azione e di notevole intelligenza, portata sullo schermo dall’attrice inglese Laura Haddock.
Della storia abbiamo visto poco o niente ma siamo riusciti ad assaporarne il tono: lasciando immutati i pilastri che hanno fatto di questi film degli stracciarecord al botteghino, quindi inseguimenti, esplosioni e sacrifici, Michael Bay e tutto il cast tecnico sono riusciti a condensare in un film la collisione di due mondi, un segreto millenario, l’epica delle battaglie campali, l’esplorazione oceanica e le missioni sulla Luna. Il tutto con una serie di robot, vecchi e nuovi, e scontri sempre più grandi (sembra impossibile da dire ma è così!).
Non resta che aspettare il 22 giugno, quindi, per poter vedere possibilmente in 3D Imax un film che, al di là dei gusti di ognuno, porterà al cinema l’avanguardia della tecnologia al servizio delle ormai proverbiali superesplosioni di Michael Bay. Perché in 3D Imax? Non fosse altro perché è stato girato così e perché il suono in 3D, anche nella versione non definitiva è stato strabiliante.
Ora non ci resta che aspettare.