Tu sei il più bel colore del mondo, il graphic novel cinese di Bao Publishing
Tutti ci siamo trovati, alle medie, a dover compiere la prima grossa scelta del nostro percorso accademico: quale scuola superiore frequentare? Le successive domande che ci si pone sono forse ancora più importanti: quali sono le mie inclinazioni? In cosa sono bravo e cosa mi piace fare senza mai stufarmi? A quell’età non è semplice rispondere ma il protagonista de Tu sei il più bel colore del mondo, il graphic novel di Golo Zhao pubblicato da Bao Publishing, sembra avere le idee piuttosto chiare.
Eppure, tutto può cambiare in un attimo. Un battito d’ali di farfalla può creare un uragano, si dice, e in un crescendo di emozioni lungo più di 500 pagine l’autore ci racconta una sua esperienza personale significativa e dai risvolti imprevedibili.
Capire i colori
Zhou Rucheng è all’ultimo anno di scuola media e sa di essere portato per il disegno, per questo nel pomeriggio frequenta un corso al Centro culturale per perfezionare la sua tecnica. Nonostante tutto il suo impegno, però, il suo tallone d’achille è la colorazione. Invece la sua compagna di classe Liu Yun è bravissima (non per niente ha anche ottimi voti a scuola) e per questo Zhou Rucheng cerca di avvicinarsi a lei per conoscerla meglio, attratto dalla sua unicità rispetto alle altre ragazze. Nel frattempo, trascorrerà pomeriggi con Palladilardo e Sanguealnaso, i suoi due pittoreschi amici con i quali cerca di completare una collezione di figurine, comprandole prima di farsi estorcere i soldi da Qiye, un bullo delle scuole superiori che li tormenta ogni giorno.
Siamo nella Cina degli anni ’90 e tra i giovani è facile intuire chi è di bassa estrazione sociale e chi no. I più fortunati come Wen Jun, con cui il protagonista si sente in costante competizione nel disegno, non mancano di far mostra delle loro cose materiali: dal walkman di ultima generazione al Game Boy Pocket, dai colori di alta qualità alle Nike Jordan. Zhou Rucheng però invidia solo una cosa: la popolarità di quel ragazzo, che non solo riesce a passare del tempo con Nanà Xue, la più carina della scuola, ma sembra andare anche d’accordo con Liu Yun.
Gli esami di ammissione si avvicineranno sempre di più e noi percorreremo insieme al ragazzo e i suoi compagni un tratto della loro adolescenza, quello in cui le nostre scelte cominciano a farsi importanti, anche se la mentalità è ancora acerba. Le nostre decisioni infatti, Zhou Rucheng lo scoprirà alla fine, hanno sempre un peso e possono condizionare non solo la nostra vita (nel suo caso, se tentare o meno l’ammissione al liceo artistico) ma anche quella altrui, anche quella di chi non ha le nostre stesse opportunità. Anzi, il poter compiere una scelta è già di per sé un privilegio ma è difficile capirlo quando si è così giovani e ciò che conta di più, a parte la scuola, è trovare quell’ultima figurina mancante!
Tale presa di coscienza avverrà passando per diverse fasi: facendo errori di osservazione e di valutazione e apprendendo nuovi punti di vista, ma solo se si è disposti ad aprire gli occhi. Per il protagonista di Tu sei il più bel colore del mondo ciò avviene solo grazie a Liu Yun, talentuosa e genuina, che gli spiega come vedere i colori quando la luce si riflette su di essi, creando sfumature e zone d’ombra. Una metafora splendida dell’autore per spiegare le sfaccettature della vita e dell’animo di ogni persona.
Tuttavia, non basta una tecnica segreta per riuscire ad allargare i propri orizzonti e Zhou Rucheng, fino all’ultimo, non capirà davvero nemmeno quelli che credeva fossero i suoi migliori amici, figurarsi quindi la dolce Liu Yun. Quando ogni cosa gli sarà chiara, ormai sarà troppo tardi e così la vita di tutti farà il suo corso, nonostante il dolore, i tentativi, le energie spese nel cercare di seguire i propri sogni e le proprie speranze.
Tu sei il più bel colore del mondo: un racconto di formazione realistico per imparare a riconoscere chi è speciale per noi
Per via del suo tratto simile al manga (cosa che viene rimproverata anche al protagonista durante le lezioni di disegno), si potrebbe fraintendere la natura di Tu sei il più bel colore del mondo: questo graphic novel di Bao Publishing, in realtà, vuole raccontare uno spaccato di vita realistico con occhio maturo, non senza una critica dell’autore nei confronti del proprio alter ego e della sua ingenuità. I temi del bullismo, della sfiducia negli adulti (specialmente quelli dell’ambiente scolastico), delle incomprensioni dovute all’orgoglio, della famiglia e dello status sociale completano insieme un quadro ad acquerelli che non lascia spazio a momenti sdolcinati, pur essendoci momenti che spezzano la tensione come i dialoghi interiori del protagonista, coi suoi caotici pensieri di ragazzino.
Comunque sia, per Golo Zhao crescere e capire come ci si influenza a vicenda, anche in cose apparentemente banali come la scelta della scuola da frequentare, è ed è stata una questione di grande serietà e così ha voluto affrontare l’argomento, senza fronzoli e senza rendere i protagonisti dei piccoli eroi in grado di fare qualsiasi cosa. Nessuno è speciale, a meno che non si venga visti come tali da qualcun altro. Nei momenti più drammatici per loro e per noi, però, sapremo affrontare la scelta fra ciò che è giusto e ciò che ci fa più comodo?