Tre giorni di fuoco
Quello di Ottobre 2015 è stato un mese da incorniciare per noi nerdoni, fosse anche solo per la tre giorni da brivido alla quale abbiamo avuto la fortuna di assistere: il 20 ottobre è stato il giorno del trailer di Star Wars Episodio VII, il 21 è stata la volta del #BackToTheFutureDay ed il 22 ha segnato il debutto di Netflix in Italia.
Il web è letteralmente impazzito e il “nostro mondo” ha subito un’attenzione mediatica praticamente senza precedenti e per noi è stato un po’ come se fosse arrivato il Natale in anticipo. Senza considerare che mentre scriviamo è in vendita nei negozi Assassin’s Creed: Syndicate, manca pochissimo a Fallout 4, il vero e proprio Natale ci porterà in dono proprio Il Risveglio della Forza e poco dopo sarà la volta del nuovo film di Tarantino.
E come se non bastassero tutti gli “impegni” appena citati, è proprio il terzo evento di quei famosi tre giorni del condor di cui sopra a dare il definitivo colpo di grazia alla possibilità di avere una vita sociale: signore e signori, ecco a voi Netflix finalmente anche nel nostro Paese.
Che cos’è Netflix?
Netflix è sostanzialmente una web-tv, una piattaforma di contenuti disponibili in streaming attraverso un abbonamento, e che sono usufruibili su un’infinità di piattaforme. L’app di Netflix è infatti disponibile su PC, smart TV, smartphone, tablet, console, tostapane e lavastoviglie. No, questi ultimi due no, ma insomma ci siamo capiti.
Gode di una popolarità talmente vasta soprattutto negli Stati Uniti, che “Netflix and chill”, ossia “Guardare Netflix e rilassarsi” è diventato in gergo il sinonimo delle zozzerie, quello che una volta erano la classica collezione di farfalle o il “Vuoi salire a prendere un caffè?”.
Il fenomeno del “binge watching” ossia maratone di una singola serie tv, amplificato da una piattaforma come Netflix in cui le serie arrivano direttamente complete, e quindi non è necessario aspettare del tempo da puntata a puntata, è sempre più frequente non solo tra i giovani. Insomma, da molti è considerato il vero e proprio futuro della televisione, lo stesso Reed Hastings, numero uno di Netflix, ha dichiarato che tra dieci o vent’anni al massimo, nessuno più sottoscriverà un abbonamento ad una pay tv, e la televisione si guarderà esclusivamente in streaming e on demand. Una previsione forse un po’ ottimistica per la sua azienda, ma se si considera il numero di giovani che già adesso non guardano praticamente più la televisione, potrebbe non essere poi del tutto campata in aria.
Caratteristiche fondamentali della piattaforma sono la necessità di una connessione internet sempre attiva, la totale assenza di pubblicità e l’estrema portabilità. Questo significa che se iniziate a vedere un contenuto sul computer, ma vi capita di dover uscire di casa o semplicemente di volervi stravaccare sul letto e continuare a guardarlo sul cellulare, tale contenuto riprenderà poi dall’esatto momento in cui l’avete lasciato.
Cosa si intende per connessione internet sempre attiva?
Come detto, si tratta di una piattaforma streaming, per cui non è possibile scaricare un contenuto, ma è necessario guardarlo mentre si è online. Questo in teoria avrebbe potuto essere il punto debole della web-TV a causa delle pessime infrastrutture italiane e della diffusione non proprio ottimale dell’ADSL, ma così non sembrerebbe. I requisiti minimi dichiarati dalla stessa società per guardare un video in maniera ottimale in definizione standard sono 0.5 Mbps, mentre per la risoluzione Full HD sono necessari tra i 4 e i 5 Mbps, standard tutto sommato abbastanza facilmente raggiungibili.
Gli abbonamenti.
Per poter usufruire dell’offerta di Netflix bisogna sottoscrivere un abbonamento. Non si pagano i contenuti singolarmente, nell’abbonamento è compreso tutto, ed è possibile guardare qualsiasi contenuto un numero illimitato di volte. Ci sono tre tipi di abbonamento: il pacchetto base costa 7,99 euro al mese ed offre la definizione standard e la fruizione dell’abbonamento su di un solo dispositivo. Il livello successivo di euro ne costa 9,99 ed offre la visione in alta definizione e la possibilità di utilizzare l’abbonamento fino a due dispositivi contemporaneamente, mentre il pacchetto più avanzato costa 11,99 euro ed includerà la visione in 4K e la possibilità di usufruire dell’abbonamento su fino a quattro dispositivi. Su questo punto è bene fare un po’ di chiarezza, perché uno dei punti di forza di Netflix è infatti la grande flessibilità riguardo agli abbonamenti.
Innanzitutto se si possiede già un abbonamento Netflix per un altro Paese, sarà possibile utilizzarlo anche in Italia e si è quindi considerati automaticamente già abbonati all’offerta. Annullare la propria sottoscrizione è semplice ed immediato, basta cliccare su di un link raggiungibile sulla pagina del proprio account online, e si può effettuare in qualsiasi momento. È possibile ad esempio interrompere l’abbonamento per un mese e riprenderlo in quello successivo, cosa utile ad esempio se si ha in previsione una vacanza, o se semplicemente si prevede di non guardare molto la TV per un po’ di tempo.
Inoltre la possibilità di usufruire dell’abbonamento su più dispositivi consente, ad esempio, di condividerlo con degli amici nel pieno della legalità e con la benedizione della stessa Netflix, la cui politica almeno fino a questo momento è, sostanzialmente, di porre meno limitazioni possibili, purché… beh, si paghi la quota mensile.
L’unica condizione da ricordare, anche nel caso che sia la stessa persona ad ulitizzare un unico abbonamento su più dispositivi (ad esempio se si hanno smartphone, tablet e PC) è l’effettuare il logout al termine di ogni sessione, per evitare di occupare uno “slot” su un dispositivo che magari non è nemmeno in uso. Sul proprio profilo personale è anche presente un tasto per scollegare tutti i dispositivi che stanno utilizzando la piattaforma in una sola volta, anche se cliccandoci sopra appare uno strano avvertimento sul fatto che l’operazione sarà completata entro un massimo di 8 ore che francamente abbiamo capito poco.
Per chi non avesse invece dispositivi sui quali utilizzare la piattaforma, è anche possibile abbonarsi tramite Telecom Italia e Vodafone che forniranno il decoder per la visione (per Telecom è necessario il set di TimVision, mentre per Vodafone si dovrà aderire ai loro servizi di fibra ottica o al 4G. Consigliamo eventualmente di informarsi sui rispettivi siti ufficiali).
Last, but not least, per chiunque volesse provare l’abbonamento a Netflix, è offerta una prova gratuita di un mese. Sono necessari i propri dati ed una carta di credito o un conto PayPal e sarà possibile provare l’intera offerta per un mese senza alcun addebito, per poi decidere se prolungare l’abbonamento o interromperlo alla scadenza della prova.
E quindi è stato praticamente obbligatorio per noi testarlo.
Sì, ma come funziona?
Ho sottoscritto l’abbonamento a Netflix con il pacchetto intermedio, vale a dire quello con l’alta definizione e due dispositivi utilizzabili simultaneamente. Effettuare la sottoscrizione è molto semplice, sono richiesti un indirizzo email ed un metodo di pagamento a scelta fra carta di credito e conto PayPal.
Una volta effettuato l’abbonamento, il sistema mi ha chiesto i nomi delle persone che utilizzeranno l’account. Nessuna violazione della privacy però, è semplicemente un modo per creare più profili, in modo che ogni utente abbia il suo, con i relativi suggerimenti da parte di Netflix. Proprio per questo lo step successivo è stato selezionare tre delle mie serie TV preferite da un elenco proposto. Fatto anche questo inizia lo spettacolo, si apre il catalogo e si sceglie cosa vedere, niente di più facile. L’interfaccia è veramente semplicissima ed immediata e prenderci confidenza richiede davvero poco tempo.
Passando al catalogo però si possono scorgere le prime note negative. È vasto, ma non come ci si aspetterebbe.
Alcune serie sono incomplete (dei Griffin ad esempio sono presenti solo le stagioni dalla 9 alla 12, di How I Met Your Mother manca l’ultima stagione, di Doctor Who sono presenti le stagioni fino alla 8, e così via), la maggior parte sono vecchiotte, ed in generale si ha la sensazione che sia un catalogo incompleto, pur se con tutte le scusanti del caso (è pur sempre un servizio che è arrivato ieri, in Italia). La nota positiva è che è presente anche Orange is the New black, che inizialmente sarebbe dovuto restare esclusiva Mediaset Premium, mentre invece è confermata l’assenza di House of Cards, rimasto, per il momento, su Sky.
Presenti in massa anche le esclusive come Narcos, Sense8 , Daredevil e Marco Polo, passando per le imminenti Jessica Jones e Suburra, di carne al fuoco tutto sommato ce n’è.
Lo stesso discorso vale per i film, i titoli presenti non sono pochi, ma sono per lo più datati e/o non proprio blockbuster. Gradita è però la presenza proprio della trilogia di Ritorno al Futuro, soprattutto in questi giorni per ovvi motivi.
Prevenire è meglio che curare.
Due cose però vanno messe in conto: la prima è di carattere tecnico, ossia Netflix è sostanzialmente un catalogo on demand, non un palinsesto tv. Non abbonatevi se il vostro modo di intendere la televisione è sedersi ed aspettare di vedere cosa viene proposto. Su Netflix sei tu a decidere cosa vedere, a condizione che esso sia presente sul catalogo.
Il che ci porta al secondo punto: come ho sottolineato anch’io, il catalogo di Netflix non è completo, non aspettatevi di trovarci TUTTO. Molte cose arriveranno in ritardo rispetto al mercato americano ad esempio, o non arriveranno affatto se non verranno conclusi accordi di scambi di licenze.
Ad esempio, il già citato How I Met Your Mother, pur essendo di proprietà della CBS è presente, proprio grazie a questi accordi. Ma Game of Thrones è di proprietà esclusiva della HBO, e potrebbe anche non arrivare mai sui floridi lidi Netflix. Che è una videoteca, sulla quale qualcosa c’è, e qualcosa manca, non sottovalutatelo prima di abbonarvi.
Diverso è invece il discorso per le serie di proprietà di Netflix, ossia quelle prodotte da loro stessi. La seconda stagione di Daredevil, ad esempio, non avrà tempi d’attesa dalla “messa in onda” americana, e sarà disponibile completa da subito anche qui in Italia.
Sarebbe però inutile proporre qui un listone di cosa è, non è, o sarà presente, il consiglio è sempre quello di dare un’occhiata di persona al catalogo.
Un’altra questione che ha sollevato alcune perplessità in rete è quella della rinuncia al diritto di recesso.
Per abbonarsi a Netflix è infatti necessario spuntare una casella in cui si specifica tale rinuncia. Senza addentrarci troppo nei particolari, né parlare “burocratese”, non è una cosa simpaticissima a dire il vero, ma è tutto fatto nel rispetto delle normative europee, e, considerando che il costo del pacchetto si paga al termine del mese in questione (non è un abbonamento “preventivo” insomma), che l’abbonamento si può sospendere o interrompere in qualsiasi momento, e che il primo mese è addirittura offerto gratuitamente, ci pare una questione sulla quale sollevare un polverone sembra francamente abbastanza inutile.
La nostra prova.
Ho testato Netflix su tre dispositivi: PlayStation 4 collegata alla fibra ottica tramite cavo, un tablet Android ed ovviamente il PC, entrambi invece collegati via WiFi alla stessa rete. I risultati migliori li ho avuti sulla console per ovvi motivi, visione senza alcun problema e senza il minimo rallentamento, ma anche sugli altri due dispositivi (soprattutto considerando che il tablet in questione è comunque un po’ vecchiotto) i risultati sono stati più che soddisfacenti.
Come abbiamo scritto, i requisiti minimi per utilizzare Netflix sono abbastanza bassi ed una comune ADSL dovrebbe soddisfarli senza problemi. Mettete però sempre in conto eventuali problemi di rete e rallentamenti se avete una connessione non proprio stabile. È bene anche ricordare che se si ha intenzione di utilizzare l’abbonamento anche in mobilità, la quantità di dati consumati è piuttosto elevata.
Insomma il verdetto dopo dei test (approfonditi fino ad un certo punto per ovvi motivi di tempo) è positivo. Netflix è qualcosa di cui in Italia abbiamo sicuramente bisogno e la sensazione è che una volta abbonati, vista anche la flessibilità delle sottoscrizioni, si farà davvero fatica a tornare indietro.
Non è un sistema esente da difetti, anche se le principali caratteristiche negative non sono nemmeno imputabili all’azienda in prima persona, ma tutto sommato la prima prova per Netflix è superata.
Con o senza “Chill”.