Su Prime Video è arrivato in esclusiva Lamborghini: The Man Behind the Legend – film di Bobby Moresco che racconta la storia di Ferruccio Lamborghini, l’uomo che ha fondato la nota casa automobilistica – ma il risultato ci ha deluso
Lamborghini – The Man Behind the Legend è l’ennesima occasione sprecata. Si possono usare decine e decine di metafore per descrivere le sensazioni che restano al termine della visione del film diretto da Bobby Moresco, equiparandolo a una macchina che finisce improvvisamente la benzina, o una bella carrozzeria senza motore, e ancora e ancora. La verità, in maniera più cruda, è anche si tratta di un film non riuscito.
Ed è un peccato, perché al di là di una storia potenzialmente interessante che avrebbe meritato uno script migliore, le prime sequenze con il giovane Ferruccio Lamborghini di ritorno dalla guerra, i suoi sogni di gloria, l’ambientazione degli anni ’40 con la curata fotografia (quella sì) di Blasco Giurato e un’ottima colonna sonora ci avevano persino ingannato, caricando le nostre aspettative.
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Molto presto però queste verranno disattese. Il film è strutturato in tre parti, le origini, gli anni d’oro e la fine dell’era Ferruccio Lamborghini, affidando prima a Romano Reggiani e poi a Frank Grillo il ruolo del protagonista. E non sono certo da ricercare nelle loro performance le colpe di questo insuccesso, soprattutto in Grillo che veste piuttosto bene i panni dell’imprenditore di Renazzo.
È infatti la già citata sceneggiatura che limita di molto il potenziale del film, a causa di una scrittura raffazzonata e sbrigativa, che riduce frettolosamente la storia di Ferruccio in 90 minuti che tuttavia si concentrano quasi del tutto sulla prima e sulla seconda parte, abbozzando soltanto molti aspetti della vita privata e professionale dell’uomo.
Il suo rapporto con la seconda moglie e con le donne in generale, quello con i dipendenti, o ancora momenti teoricamente nevralgici come la creazione della 350GTV e poi della Miura non vengono narrati con la giusta enfasi e sono trattati in modo sbrigativo. A proposito di macchine, se ne vedono appena, deludendo anche i fan del brand Lamborghini e più generalmente quella fetta di pubblico intenzionata a guardarlo soltanto in quanto amanti delle automobili. Senza contare qualche errore evitabile, come nella gara della Mille Miglia nella prima parte del film. Premetto che, pur apprezzando le automobili, non sono un conoscitore così ferrato delle vetture di quegli anni, ma mi è capitato di leggere più di un tweet derisorio riguardo le macchine mostrate in gara nel film: la Ferrari 166, la Porsche 356 Speedster e la Mercedes 190 SL Roadster escono in anni talmente distanti tra loro da creare nel film un continuum spazio temporale inesistente. Basta documentarsi un po’ per comprendere poi molte altre inesattezze, come la scena in cui Ferruccio Lamborghini disegna un orrendo schizzo della Miura su un tovagliolo: peccato che quella vettura sia un progetto esclusivo dei tecnici Gian Paolo Dallara e Paolo Stanzani. Potremmo anche considerarli errori veniale, se fossero le uniche pecche, ma purtroppo avrete capito che non è così.
In sostanza Lamborghini risulta un biopic davvero mal riuscito e incompleto, che sembra catturare il pubblico con i primi minuti ben costruiti e visivamente accattivanti, salvo poi deludere nel complesso, lasciandoci alla fine con la amara sensazione che non sia successo nulla per 90 minuti.
Lamborghini – The Man Behind the Legend è disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video.