Uncharted 4 si mostra al Playstation Experience
“Ma noi abbiamo Uncharted”. Quante volte un sonaro qualsiasi ha pronunciato questa frase? Tante, tantissime volte, un numero, se consideriamo l’intera collettività videoludica, davvero impressionante. Con l’arrivo di Playstation 4, purtroppo nessun titolo è stato capace di riempire la bocca agli utenti Sony, vuoi per qualche esclusiva di poco interesse o pessimamente realizzata, vuoi per la mancanza generale di titoli di spessore, gli utenti Sony hanno avuto poco di cui atteggiarsi e per ora restano in silenzio, salvo citare qualche poderoso e gratificante numero di console vendute. Però c’è Uncharted 4 in sviluppo… ed ecco che le cose cambiano. Perché Crash è ormai morto e sepolto, e al caro buon Nathan Drake tocca reggere da solo l’intero peso delle aspettative degli utenti Sony. Presentato con un tristissimo teaser trailer, Uncharted 4 per ora ci aveva lasciato con parecchie domande in sospeso, del tipo: ma lo stanno sviluppando davvero o è un trailer per prenderci per il culo?, oppure: uscirà tra mille anni quando le altre console avranno fantastilioni di esclusive già all’attivo? Effettivamente, per quanto folli, alcune supposizioni sul gioco erano abbastanza sensate. Per fortuna a rimescolare le carte in tavola ci ha pensato il Playstation Experience, evento in cui finalmente è stato mostrato un primo videogameplay del gioco.
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Partiamo dalle cose semplici: questa non è un’anteprima, non è una recensione ma solo una raccolta di pensieri sparsi su ciò che si è visto nel trailer. Nulla di complicato. Del resto il video lo potete vedere da soli, ma ci conoscete, noi di Stay Nerd ci sentiamo sempre in diritto di dire la nostra, non vi raccontiamo cazzate, non vogliamo vendervi qualcosa, ma solo fornirvi un parere autorevole su ciò che conosciamo meglio. Il video (salvo l’introduzione) si apre con una sequenza esplorativa: Nathan ispeziona una grotta, probabilmente alla ricerca di qualche indizio… per ritrovarsi immediatamente tra pareti umanamente impossibili da scalare, piccole frane… il tutto in una location incredibilmente affascinante. A parte il notevole impatto visivo, ciò che balza agl’occhi è che Naughty Dog come al solito è attenta ai dettagli. Per quanto il contesto sia abbastanza improbabile, tutto intorno a Nathan è credibile. Ci sembra davvero di ritrovarci insieme a lui in quella freddissima grotta. Uncharted 4, in tal senso, pare più figlio di Golden Abyss (lo splendido titolo per PS Vita) che dei suoi precedessori. L’atmosfera che si respira è proprio quella lì, ma in tal senso confidiamo che Naughty Dog come al solito abbia spinto sull’accelleratore per quanto riguarda ambientazioni e paesaggi. Visivamente Uncharted 4 sembra – e sottolineo sembra – sfruttare al meglio le potenzialità della console. In passato diverse software house hanno pompato ad hoc (vedi Watch Dogs) video gameplay a scopo di gettare fumo negl’occhi dei giocatori estasiati da un prodotto apparentemente incredibile.
C’è da dire che Naughty Dog è sempre stata onesta in tal senso, e la qualità dei giochi è sempre in stata in linea con quanto visto nei trailer… però non si sa mai. Ciò che invece è palese è che, nonostante un set di animazioni quasi invariato rispetto al passato, Nathan ci appare molto più fluido nei movimenti. Ogni salto, ogni arrampicata ci è parsa far parte di una “continuity” di movimento, e non come il susseguirsi, davvero brutto a vedersi, di tanti set d’animazione incollati uno dietro l’altro. Che dire, Uncharted 4 tecnicamente spacca in ogni sua componente. Non volendovi raccontare il video frame, per frame, ve lo riassumo così. C’è una breve sequenza esplorativa, si scala una parete utilizzando un “chiodo” o “rampino” da scalata e poi c’è una sequenza in cui si spara. Insomma è Uncharted, non è che ci aspettavamo di raccogliere funghetti e stelle. Dopo un po’ Nate – ovviamente – si mette ne guai. C’è gente armata, raffiche di fuoco da ogni direzione e tutta quella roba lì che da sempre amiamo fare. I combattimenti sono tipici della serie, si alternano fasi in cui Nate è alla mercé del fuoco nemico e dobbiamo sfruttare ogni possibile riparo, altre in cui è possibile muoversi silenziosamente e colpire i nemici quando meno se lo aspettano. Il tutto in maniera naturale e meno meccanica. Anche se impegnati in battaglia, se un determinato nemico non conosce la nostra esatta posizione, nessuno ci vieta di colpirlo alle spalle, anche grazie al fatto che gli avversari sono più mobili e reattivi: saltano, corrono e si arrampicano un po’ ovunque, permettendoci quindi di sfruttare ancora meglio l’ambiente di gioco. Le fasi stealth paiono leggermente impreziosite: nascondendosi nell’erba alta è ora possibile restare coperti e invisibile agli sguardi nemici. Magari peccherò io di scarsa memoria ma mi pare che questa feature non fosse presente nei passati capitoli. Ok, di certo non è la trovata del secolo, c’è praticamente in ogni gioco stealth, ma comunque è un bene che gli sviluppatori si siano impegnati per fare qualche miglioramento qua e là. C’è una cosa che vorrei dire sulle sparatorie di Uncharted 4. Da sempre la serie fa del level design uno dei suoi punti migliori. In Uncharted 4 gli ambienti sembrano leggermente più vasti, e soprattutto verticali. Perché se c’è una cosa che il level design di Uncharted può insegnare a qualsiasi titolo è la verticalizzazione. I nemici non si trovano semplicemente davanti a noi, ma sono sopra, sotto, a destra, a sinistra… possono essere praticamente ovunque e, spostandoci all’intero dell’area di gioco, l’approccio stesso alla battaglia cambia. Questo è possibile grazie ad uno studio del level design che non implica solo: battaglia=coperture, ma anzi creare un ambiente di gioco funzionale a quel tipo di sparatoria in cui l’utente può muoversi a piacimento e sfruttare ogni punto della mappa nella sua orizzontalità e nella sua verticalità. Veniamo quindi alle note dolenti: Uncharted 4, a giudicare da questo primo video, non presenta nessuna novità di spessore. Qui si apre una voragine. Si potrebbero intavolare (e il web ne è già pieno) discorsi infiniti a riguardo. Quella dell’innovazione è un argomento davvero ostico da trattare, con mille sfaccettature e contaminazioni. Uncharted 4 è poco innovativo, e questo per ora è un dato di fatto. La mancanza novità quanto pesa sul titolo? E qui, è difficile esprimersi. Da un lato un pensiero, spontaneo quanto critico, ci impone quasi di considerarla una pecca non da poco. Da un lato, però: se la formula non ha ancora stancato, un motivo ci sarà. Per molti a fare la differenza è la cadenza d’uscita. L’esempio più lampante è Call of Duty, che hanno dopo anno propone meccaniche tendenzialmente identiche e quando ormai si sono resi conti di non poter più copiare il titolo uscito l’anno prima, hanno iniziato a copiare meccaniche viste in altri giochi. È chiaro che se anno dopo anno, una software house ti propina lo stesso identico gioco, ti stanchi prima. Non si tratta di critica, o di voler puntare il dito contro un mercato avaro di idee, è semplicemente un fatto matematico. Più giochi uguali nel minor tempo possibile, più la gente si rompe gli zebedei. Detto questo non bisognerebbe essere lassisti nei confronti delle case produttrici, se un gioco, come può essere Uncharted 4, o un Metal Gear, o un Call of Duty, inizia a stancarci basta non comprarlo. Più semplicemente, ma qui si apre un altro discorso, i franchise non dovrebbero sopravvivere troppi anni. Ma qui ci addentriamo in un terreno ancora più vasto ed insidioso. Tornando ad Uncharted 4, il video mostrato ci ha convito in pieno, ci ha lasciato un po’ interdetti per la mancanza di novità ma soprattutto felici (e i sonari stanno ancora festeggiando) per l’ipotetica data d’uscita: 2015. Non manca molto no?