Dov’è l’oca più odiosa dei videogiochi? QUA!
Se siete assidui frequentatori dei social e dell’internet in generale, probabilmente vi sarete accorti che negli ultimi mesi c’è stato un esponenziale aumento di meme riguardanti una certa oca: un’oca dispettosa, il cui scopo è andare in giro a creare scompiglio in Untitled Goose Game, una piccola gemma indie di House House, che è riuscito praticamente a diventare un fenomeno di costume, ed ora è sbarcata anche su PS4 e Xbox One.
Uscito prima su Nintendo Switch e PC (tramite Epic Games Store), alla fine dell’anno appena concluso la malvagia oca ha infatti portato il caos anche sulle console Sony e Microsoft, ed è proprio la versione per la console Sony che siamo riusciti a provare, grazie ad un codice fornitoci dai simpaticissimi sviluppatori del gioco.
E se già era soddisfacente prima, nonostante una durata veramente effimera, lo è anche adesso sulle console più potenti di questa gen.
Faccio fatica a trovare un gioco più semplice di Untitled Goose Game, ma ne comprendo invece benissimo il successo. È un po’ la stessa formula, con le dovute proporzioni, che ha scoperto la Disney con Paperino, quasi per caso, ormai più di ottant’anni fa. Solo che stavolta Paperino s’è rotto le scatole di subire, e passa al contrattacco. Ed ecco che l’unico scopo che abbiamo nel gioco, è quello di rompere le balle al nostro prossimo, che sia un contadino, un bambino un po’ monello e un po’ sfigato, una venditrice scorbutica, una coppia sposata o chi per loro, a noi non interessa. L’importante è scocciare.
Odia il prossimo tuo
Sostanzialmente il gioco è rimasto invariato, con il suo gameplay semplice ma così divertente, le sue colorate ambientazioni, quella colonna sonora vagamente malinconica e quei disegni così minimalistici ma assolutamente espressivi, anche per via dell’assenza del parlato.
L’unica voce che sentirete durante il gioco è quell’ HONK! Così insistente della nostra innominata oca protagonista, che vi regalerà davvero tante soddisfazioni.
Certo, c’è una lista di obiettivi da completare per andare avanti, ma vi assicuriamo che una volta entrati nello spirito del gioco, quasi non ve ne accorgerete. Non avrete più bisogno del foglietto che vi dica “Vai a rubare i calzini stesi ad asciugare”, sarete stesso voi a notarli appesi sullo stendino, e ad additarli come prossimo bersaglio, cercando nuovi metodi per dar fastidio alle persone. Untitled Goose Game è immediato, intuitivo e soddisfacente, perché al contrario di come ci si possa aspettare, non è così facile. Capita spesso di capire cosa dover fare, ma poi metterlo in pratica è un altro paio di maniche.
Una volta completati gli obiettivi principali poi, c’è tutta una serie di compiti extra e segreti da svolgere, che stuzzicheranno anche i maniaci del completamento al 100% dei giochi.
Per rinfrancar lo spirito tra un enigma e l’altro
Ma il più grande pregio di Untitled Goose Game è che è il gioco perfetto per ricaricare le batterie. Lo scorso mese di novembre è stato uno dei più prolifici probabilmente di tutta la storia dei videogiochi: tra Death Stranding, Red Dead Redemption 2 su PC, Star Wars Jedi Fallen Order, Pokémon Spada e Scudo e l’arrivo di Stadia, abbiamo avuto moltissimi giochi profondi, impegnativi o longevi, che molti di noi ancora non sono riusciti a recuperare. E io non so voi, ma personalmente sentivo il bisogno di un gioco “da cazzeggio”, che mi facesse un attimo respirare tra un titolo e l’altro, e preso in questo senso Untitled Goose Game ti riconcilia in un attimo col mondo.
Rinchiudere quel bambino dispettoso nella cabina telefonica, chiudere il giardiniere fuori dal suo stesso giardino, o semplicemente scorrazzare in giro per la mappa facendo spaventare gli ignari passanti con sonori HONK! è qualcosa che tra una partita e l’altra ho trovato quasi terapeutico.
Anche perché è forse l’unico modo per goderselo un po’ il gioco, che altrimenti con una classica speed run finisce nel giro di un pomeriggio, ad essere generosi.
Insomma, ora che Untitled Goose Game è arrivato anche su PS4 e Xbox One non ci sono scuse per non dare una chance a quest’oca. A meno che non vi piaccia proprio farvi rubare i calzini…