So che hai lavorato per Marvel e DC, quali sono le differenze tra lavorare con l’una o l’altra?
Differenze in realtà non ce ne sono tantissime, perché sono due grandi realtà americane, le due più grandi fondamentalmente. Le differenze magari sono il gruppo editoriale che trovi lavorando ad un personaggio piuttosto che ad un altro, quindi più che a livello umano e di persone, magari c’è l’editor con il quale ti trovi meglio, lo sceneggiatore con cui ti trovi meglio. Insomma è così un po’ ovunque ma non ci sono grandi differenze.
Prima ho parlato con Checchetto che anche ha disegnato per Marvel. Mi ha detto che pur controllando tutto, gli lasciano molta libertà. Anche per te è così o hai delle linee guida da rispettare?
Bhé dipende dal progetto. Per esempio adesso in DC sto lavorando su Bombshells e la storia è nata da alcune statue. Anni prima avevano annunciato queste statue, addirittura parecchi anni fa, non ricordo se era 1998 o 2008 ma comunque si parla di parecchi anni fa. Queste statue sono andate così bene che poi hanno fatto la serie a fumetti, quindi diciamo che per questo progetto ho parecchia libertà, perché ha un universo parallelo. Non esisteva nulla se non le statue, quindi il character design dei personaggi principali, ma tutto il resto è stato poi creato man mano. Tanti personaggi non esistevano e a noi disegnatori veniva chiesto di inventare questi personaggi, quindi per questo progetto ho avuto tantissime possibilità di fare, un bel po’ di libertà. Per altri progetti, come ad esempio una serie che sta continuando da tanto, dove i personaggi sono già creati e la storia è già tutta definita, allora c’è meno possibilità di poter fare qualcosa di nuovo.
Ci parli del tuo incontro con Milo Manara e come ti ha aiutato?
Prima di conoscere lui, io venivo dall’accademia Disney e lavoravo per la Mondadori Ragazzi che aveva uno stile completamente diverso. Disegnavo topi, paperi le W.I.T.C.H., cose comunque per ragazzi, editoria per bambini, quindi uno stile completamente diverso e non avevo mai preso in considerazione quella strada prima di conoscere Manara. Lo conoscevo solo come artista, però poterci lavorare vicino, vedere lui come studiava le tavole, i personaggi, le anatomie, è stato fantastico. Prima di allora non mi ero avvicinata a quel tipo di disegno così realistico.
Ma era quello che un giorno sognavi di fare, oppure non ci avevi mai pensato?
No, io sognavo di fare cose alla Disney, volevo continuare utilizzando quello stile, era quello che in quel momento mi sentivo. Ero molto giovane, appena uscita dalla scuola quindi non è che avessi proprio esperienza lavorativa al di là della cultura a livello fumettistico. Avevo fatto quelle cosine, mi piaceva usare quel tipo di stile quindi avevo dato per scontato che quella sarebbe stata la mia strada. Dopo che ho conosciuto lui ed ho avuto la possibilità di lavorarci insieme, ho iniziato a disegnare per forza di cose con uno stile più realistico, perché dovevamo fare questo tipo di lavoro, e li è stato amore. Ho detto “voglio assolutamente continuare a fare questo stile”.
Parlando di Bombshells, un fumetto in cui sono le supereroine ad essere protagoniste, volevo chiederti: lo vogliamo smontare questo luogo comune che i fumetti sono roba da uomini, oppure pensi che un fumetto con protagoniste donne invogli il pubblico femminile a leggerlo?
Io penso che questo fumetto sia letto, se non da metà uomini e metà donne, addirittura da più donne, perché è un progetto curato da donne. La sceneggiatrice è una donna, l’editor anche, le disegnatrici regolari siamo io e Mirka Andolfo, l’altra disegnatrice regolare è Marguerite Sauvage. Il copertinista è l’unico uomo. Io penso che abbiano proprio voluto dare a questo progetto un’impronta femminile. Anche la colorista è donna, stavo pensando che è davvero tutto al femminile! Penso che abbiano fatto proprio questa scelta editoriale proprio per avvicinare le lettrici donne al mondo del fumetto.
Come è stato invece lavorare con Superior Iron Man? Nel senso che è un personaggio estremamente popolare in questo momento anche grazie ai film, che forse estremizza i suoi lati più spigolosi, ed è ancora più accattivante. E’ stata una sfida stimolante?
C’è da dire che Iron Man è uno dei miei personaggi preferiti della Marvel, quindi quando mi hanno proposto di disegnare quei numeri, per me è stata proprio la gioia, perché pensavo “non è possibile, proprio il mio personaggio preferito!”. Poi quando è arrivata la sceneggiatura di questo nuovo Iron Man, l’ho letta e pensavo “Ma davvero?!”. Perché era un po’ rivedere un personaggio che prima era stato raccontato in un certo modo. Voglio dire, Tony Stark si sa che non è il classico supereroe buono e dall’animo puro, ma con i film si cercava di renderlo più umano e meno spigoloso. Invece con questo Superior Iron Man si è completamente stravolto tutto. Mentre lo stavo disegnando, tantissimi americani mi mandavano mail dicendo “Guarda a me piace il fumetto, mi piace quello che fai, ma io il personaggio lo sto odiando!”. Secondo me loro pensavano a questo; non rendere il personaggio cattivo, ma proprio che ti facesse dire mentre lo leggi “No, davvero stai facendo questo? Ma dovresti essere un supereroe non un cattivo!”. Perché alla fine in Superior Iron Man lui è quasi il cattivo del fumetto e non più il supereroe e questo mi è piaciuto veramente tanto della storia, è stato qualcosa in più. Poi io sono sempre dalla parte dei cattivi, quindi quando l’ho visto ho esultato.
Riguardo ai cinecomics, volevo sapere se li guardi e ti appassionano. Poi dato che hai lavorato per entrambi i colossi, che aspettative hai per Batman v Superman, Civil war, Suicide Squad? Pensi che siano troppi i film che stanno uscendo contemporaneamente? Tu da che parte stai?
Io ho visto l’anno scorso la lista Marvel e DC di tutti i film in uscita da qui al 2020 e all’inizio ho pensato: “Ma davvero?!”. Perché sono proprio uno dietro l’altro. Io penso che loro lo facciano perché evidentemente vanno bene e piacciono quindi la gente va a vederli. Poi sono tutti collegati e probabilmente volevano anche creare un’attesa tra l’uno e l’altro, metterci dentro uno spunto per continuarli. Io li guardo, sono emozionata quando arrivano i trailer, li guardo e li vivo. Per me più ce ne sono e più li guardo volentieri. Ci sono anche quei film che sembrano fantastici poi magari arrivando alla fine penso che se lo potevano evitare, perché il film non è riuscito benissimo come altri. Ora sto aspettando Batman v Superman perché c’è Wonder Woman. Ero contentissima quando uscì il trailer. Ma poi ho letto i commenti un po’ perplessi in rete. È difficile riuscire a mettere d’accordo tutti i lettori e i fan che magari si aspettano una determinata cosa. Si sentirà sempre qualsiasi tipo di giudizio.
Un personaggio che ti è piaciuto particolarmente disegnare e uno che ti piacerebbe disegnare?
Allora, mi è piaciuto tantissimo disegnare Iron Man e spero di poterlo continuare a disegnare. Mi piace come personaggio, mi piace disegnare l’armatura. Anche quando mi chiedono disegna alle fiere, se posso fare Iron Man sono contenta. Sono contenta di disegnare Wonder Woman, pensando ai personaggi della DC femminili, anche perché alla DC ho disegnato praticamente solo personaggi femminili. Sono contenta, però se penso a qualche altro personaggio DC mi piacerebbe disegnare Harley Queen che trovo bellissima.
In quale versione? Quella di Suicide Squad o quella classica?
Io preferisco la versione classica, quella da giullare, perché è quella iconica. Poi anche quella del film è stupenda, l’attrice è bellissima, il costume e come l’hanno resa è fantastica. Però pensando preferisco comunque il suo design originale.
Ricollegandomi a quello che mi hai detto all’inizio, ti piacerebbe tornare a disegnare sul mondo Disney oppure la tua strada è un’altra?
No, penso di no. Ogni tanto chiedono di disegnare ad esempio Paperino in versione Iron Man e mi diverto, però ovviamente so che non è più la cosa che disegno tutti i giorni e mi viene un po’ più difficile pensare a come era fatto Paperino. Mi dà sicuramente più soddisfazioni il disegno realistico, come sto facendo adesso.
Hai in cantiere un progetto esclusivamente tuo?
No al momento no. Ogni tanto ci penso, però fondamentalmente è il tempo materiale che manca. Anche soltanto per far pensare veramente a cosa fare, come proporlo, il progetto, manca il tempo. Quindi penso sempre “Un domani mi piacerebbe, ma al momento non è fattibile con le consegne”.