Il silenzio di Toriyama sui Cyborg di Dragon Ball
I lettori di Dragon Ball hanno certo ben a mente quale sia la storia dei Cyborg del Dottor Gelo. Un epico racconto di battaglie, morte, redenzione e sacrificio. Niente di più sbagliato.
La storia dei Cyborg è fatta di complotti, tradimenti, inimicizia e coltellate alla schiena. Tutto pur di essere all’altezza della gloria passata del Red Ribbon. Una storia piena di terribili voltafaccia e inciuci, culminati in una improba alleanza con i servi del potere, i Sayan e i loro galoppini umani.
Se siete disposti a mettere in discussione tutto ciò che credevate su questi androidi mettetevi comodi. Se invece non volete affrontare la dura verità cambiate subito articolo.
Non è facile capire quando sia iniziata la storia dei Cyborg nell’universo di Dragon Ball. Tutto nacque quando uno scienziato illuminato, il Dottor Gelo, si unì a un fiero gruppo paramilitare noto come Red Ribbon. Il mondo all’epoca era dominato da una dittatura globale. Un unico individuo simile a un canide controllava l’intero pianeta e i destini degli esseri umani. Gli abitanti non erano consapevoli dello stato di schiavitù in cui si trovavano, distratti da trovate assurde organizzate dal regime, come il Torneo Tenkaichi. Quello che il saggio Dr. Gelo definiva “l’oppio dei popoli“.
Il Dottore era un uomo di profonda cultura, nutrito non solo di conoscenze scientifiche, ma anche da una cultura etica e filosofica senza pari. Decise così che il tirannico regime dell’autoproclamatosi Re del Mondo dovesse essere stroncato, motivo per cui si unì al Red Ribbon.
Quando un collaborazionista della dittatura, tale Son Goku, riuscì a sconfiggere la resistenza dei soldati del gruppo paramilitare, il Dottor Gelo si ritirò per molti anni, desideroso solo di trovare un nuovo modo di portare avanti il suo sogno. Il Red Ribbon era morto, ma Son Goku era vivo. Non solo: negli anni il guerriero che aveva infranto le speranze di rivoluzione di Gelo si prestò più volte a quella farsa che era il Torneo di Arti Marziali. Per questo il Dottore si ritirò nell’estremo nord e iniziò a mettere insieme dei seguaci, pezzo dopo pezzo.
Letteralmente.
Rimasto senza alleati comprese che l’unico modo corretto per fare le cose era quello di crearseli. Sfruttò così le sue competenze nel campo della robotica per assemblare dei Cyborg che lo avrebbero aiutato a realizzare il suo sogno.
Abbandonata l’identità di Gelo, troppo nota al regime, iniziò a farsi chiamare C-20 e, aiutato da un fido assistente di nome C-19, riuscì a mettere insieme un piccolo gruppo. L’obiettivo era rappresentare i lavoratori oppressi dalla Monarchia Globale, abbattendo il principale simbolo del regime, Son Goku.
Fondò quindi la sua piccola associazione, costituendo una sorta di partito armato. Ma appena il buon dottore concluse l’opera di assemblare il gruppo sorsero problemi di leadership. Gelo era convinto che solo una figura forte, saggia e carismatica potesse guidare il nuovo Red Ribbon (ma per motivi di politicamente corretto decise di far diventare il fiocco tricolore, con una predominanza di pervinca e croco accanto al rosso).
Ma davanti alla resistenza dei suoi seguaci si decise a proporre una votazione per stabilire chi avrebbe rappresentato il gruppo, spiegando che si trattava di una votazione informale. Di fronte all’immediata scissione del Cyborg C-16 la denominazione fu cambiata però in “primarie di coalizione”. Grazie all’aiuto del suo fidato assistente C-19 riuscì a vincere… anche se per farlo dovette ibernare tutti gli altri candidati, ma questi sono dettagli.
Con la costanza che poteva rappresentare solo un vero genio e filantropo continuò a lavorare finché non comprese che era giunto il momento di assestare al regime un colpo definitivo. Purtroppo rimanere per oltre vent’anni chiuso in una grotta aveva tagliato fuori dal mondo il Dottore, facendogli perdere contatto con quelli che avrebbe dovuto rappresentare. La gloria passata del Red Ribbon era solo un ricordo, mentre nel frattempo altre forze si erano mostrate sul pianeta, come il movimento dei cinque Sayan.
Il Fiocco rosso aveva abbandonato le periferie, rifugiandosi invece nella torre d’avorio dei laboratori. Come se non bastasse aveva smarrito i propri argomenti, riducendo tutta la sua ideologia a una battaglia pro o contro Son Goku, il quale nel frattempo era riuscito anche a vincere il Tenkaichi ed era diventato di fatto l’uomo più potente del pianeta Terra. Anche per questo circolavano strane voci su di lui.
Si diceva avesse corrotto dei giudici (di gara) per farsi assegnare la vittoria, e che oltre alla moglie si fosse riempito una villa nella Città dell’Ovest di concubine che lo chiamavano “papi”. Ma questa è un’altra storia.
Nel frattempo Gelo fece la sua mossa e cercò di mettere in difficoltà Goku. Approfittando dei suoi “problemi interni” riuscì a farlo vacillare, ma il successivo intervento dell’estremista Vegeta ribaltò la situazione. Messo in difficoltà e di fronte alla scissione di C-19 (scissione letterale) il buon dottore si vide costretto a chiedere di nuovo l’aiuto di C-17 e C-18. Questi però si allearono subito con C-16, mettendolo in minoranza e tagliandolo fuori dal gruppo.
La nuova linea del Red Ribbon guidata dai giovani Cyborg desiderava solo mettersi in mostra. Iniziò a farsi account social, selfie, mostrarsi mentre era alla guida di macchine costose e con addosso abiti firmati, andando in giro a raccogliere consensi tra la gente. Per un po’ parve funzionare, almeno finché non comparve il vero erede spirituale del Dottor Gelo, Cell.
Cell era stato allevato da C-20 con l’unico scopo di essere il futuro del Red Ribbon, l’erede designato dell’intera linea di azione. Un trasformista che avrebbe messo in difficoltà tutti, alleati compresi. Dopo aver confuso le acque, mandando a C-17 un messaggio con scritto “Stai sereno“, iniziò a raccogliere attorno a sé sempre più consensi, facendoli confluire nella sua nuova visione per il futuro della Terra. Accumulata abbastanza forza si incontrò anche con C-17, riuscendo a mitigare le sue posizioni e assorbendolo nella sua linea. Poi fu il turno di C-18.
Ormai Cell era diventato la perfezione. Aveva rottamato e assorbito i Cyborg, aggregato attorno a sé il 40% del pianeta e si riteneva pronto ad affrontare i Saiyan. Tuttavia commise un errore fatale: per distruggere i suoi nemici usò le stesse armi di distrazione di massa del regime, allestendo un Torneo di Arti Marziali. Era diventato ciò che avrebbe dovuto distruggere.
Dopo essere andato in televisione e aver messo in piedi uno spettacolo chiamato “Il Tenkaichi secondo me“, aspettò che i suoi nemici arrivassero a confrontarlo. Quello che non si aspettava era un’alleanza di tutti gli altri personaggi della serie contro di lui, anche ex alleati come C-16, che nel frattempo aveva fondato una bicamerale per trattare con Goku.
Cell qui riuscì a resistere a tutte le forze ultrapopuliste che gli furono mandate contro. Umiliò il servo del potere Mr. Satan e riuscì nel suo intento, quello di sconfiggere il braccio armato della controrivoluzione, Son Goku. Ma i continui attacchi su più fronti non gli permisero di resistere. L’erede di Goku, un tizio di nome Gohan, si fece largo tra gli sfidanti urlando “prima i Sayan!“, salvo poi cambiare idea e dire “prima tutti i guerrieri escluso Jiaozi!“. Dopo uno scontro durissimo C-18 rigettò la sua posizione e fece perdere la maggioranza (del suo potere) a Cell. Nonostante la sua eroica resistenza alla fine dovette arrendersi.
Oggi il sogno del Red Ribbon pare essere defunto. Quelli che un tempo erano rivoluzionari come C-18 e C-17 si sono uniti alle istituzioni totalitarie, lasciando cadere nel vuoto la grande speranza di milioni di persone oppresse. Di questo regime fu complice Akira Toriyama. Il mangaka narrò la storia dei Cyborg di Dragon Ball, nascose i particolari e la verità sui nostri paladini della democrazia, finendo per trasformare il Dr. Gelo e i suoi seguaci in pazzi distruttori di massa.
Ma a noi piace pensarli ancora sul campo di battaglia, mentre prendono a pugni Goku e Vegeta. Perché il Dr. Gelo può anche essere morto, ma i suoi ideali non si spegneranno mai con lui.