Nella splendida cornice della storica Villa Bottini, allestita per l’occasione per ospitare una mostra tutta dedicata al fenomeno Assassin’s Creed durante le giornate di Lucca Comics & Games 2014, ho avuto modo di provare velocemente l’ultimo atteso capitolo della serie, Unity, in una sua versione definitiva a pochi giorni dall’uscita ufficiale del gioco. Beh, che dire in questa serie di ultime considerazioni pre-release? Banalmente il gioco è davvero un bel vedere e quello che più stupisce degli spazi aperti non è tanto l’altissimo dettaglio dell’insieme, (che è si alto, ma non sempre eccelso andando a setacciare le texture e i modelli dei moltissimi parigini nelle strade) o la quantità di persone che popolano la città o ancora la fluidità generale che muove il tutto, quanto piuttosto la profondità dell’orizzonte visibile. Il panorama non si disperde in lontananza nemmeno aguzzando la vista e questo, in un capitolo che torna a fare delle meraviglie architettoniche il suo punto di forza, non è affatto poco e dona una sensazione di “tridimensionalità” davvero inedita alla serie. Il feeling pad alla mano è innegabilmente invece, sempre lo stesso.
Tenendo premuto il grilletto adibito alla corsa libera salteremo e ci arrampicheremo contestualmente nella direzione che stiamo seguendo correndo. Nei panni del buon Arno, mi sono dilettato ad uccidere un po’ di gente a caso, divertendomi a guardare le minuziose animazioni di ogni assassinio “stealth” e lo stupore del malcapitato passante che mani allo stomaco sembra quasi dire “Ma questo cos’è… sangue??!! O MIO DIOOO!!” prima di accasciarsi a terra. Uscirne puliti come se niente fosse è stato semplice ma siccome il tempo è tiranno e sapevo mi avrebbero strappato il gamepad dalle mani da li a poco, non ho indugiato oltre nel cazzeggio free roaming e mi sono diretto verso l’obiettivo, all’interno di una specie di cattedrale. Da quello che ho capito, avrei dovuto agire nell’ombra fino a raggiungere la vittima designata, ma volendo saggiare sia il sistema di combattimento sia le tattiche letali e silenziose, approcciavo i nemici come mi diceva il cuore.
Da questo punto di vista, devo sottolineare che la mia breve prova ha messo in luce una spiccata ingenuità delle guardie nemiche, facilmente battibili anche senza sfruttare tutte le possibilità di counter, rotolate, difesa ecc (ma che comunque se utilizzate creano una bella coreografia) e agendo stealth la musica non cambia poi molto considerato quanto sia semplice colpire furtivamente quasi in ogni occasione, anche le più “estreme”, come se i nemici quasi fossero semi ciechi e semi sordi. A questo punto, avrei dovuto issarmi sopra delle corde tese da un lato all’altro della stanza, ma non so perché, il mio Arno faceva una fatica bestia a prendere il comando “sali sul muretto” e non riusciva proprio a salirci sopra… ma poi alla fine c’è riuscito e a quel punto… la gentile signorina che controllava le postazioni di gioco mi ha gentilmente invitato a farmi da parte, e cosi, accompagnato da qualche perplessità mi sono allontanato da Unity, con la speranza nel cuore che quello che NON ho visto, ovvero coop e varie nuove meccaniche di gioco, riescano davvero a fare la differenza e a darci qualcosa di più di un classico Assassin’s Creed con la bella grafica. Staremo a vedere…