Presentato in una conferenza Sony del 2013, Driveclub ha attirato subito su di se l’attenzione dei media e dei videogiocatori di tutto il globo. Con un mondo di gioco in cui club di videogiocatori si potessero sfidare immediatamente, e la possibilità, unica per questo genere, di vivere un’esperienza corsistica “social”, non c’era da meravigliarsi se tutti si siano innamorati di Driveclub ben prima della sua uscita. Se ciò non bastasse Drivelclub doveva anche essere gratis e per di più al lancio della console! Il carico di aspettative è andato completamente disilluso, Driveclub ha avuto incidenti di percorso non da poco. Prima il ritardo, poi lo slittamento della versione plus in favore della sola retail, e poi persino i problemi online. La storia di Driveclub è un misto di aspettative mancate e parecchi incidenti di percorso… ma alla fine Driveclub è giunto al traguardo. C’è solo da capire in che condizioni è arrivato.

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driveclubDriveclub con la sua uscita ha sollevato una questione che affligge molti giornalisti o blogghisti di settore: la reale importanza e veridicità di una recensione. Prima dell’avvento di internet e soprattutto prima delle miracolose patch post-uscita, i giochi venivano recensiti per quello che erano e, il giudizio in questione, era valido per sempre. Ora le cose sono cambiate. Recensire un gioco prima del lancio, ci da sì la possibilità di informare chi legge di tutte le qualità del gioco ma purtroppo anche di incappare in un problema non da poco: e se poi al lancio il gioco è diverso? La cosa è meno assurda di quanto pensiate e con Driveclub è successo proprio questo. Molti redattori hanno giocato a Driveclub nella sua interezza e senza riscontrare nessun particolare problema (il che non significa che il gioco è perfetto) e gli utenti entusiasti al dayone hanno comprato il gioco Insomma le promesse erano tante, le recensioni erano per lo più positive, cosa poteva andare storto? In realtà sono andate storte parecchie cose. Io non sono stato tra i fortunati a provare il gioco prima dell’uscita e anzi mi sono ritrovato a giocarci proprio nel suo periodo peggiore. Purtroppo i server messi a disposizione non hanno retto la quantità di giocatori connessi e quindi è stato impostato un limite di connessioni per arginare in qualche modo il problema. Questo significa che, volendo fare un esempio a tema, la macchina di Driveclub aveva al lancio quattro posti e se ci sono già altrettanti giocatori seduti… tu rimani a piedi. Questo è quello che è successo a me. Che fare allora, screditare gli altri giornalisti? No, assolutamente, chi ha recensito il gioco era assolutamente in buona fede. I problemi presentati al day one erano impossibili da prevedere. Questo ci mette in una condizione difficilissima: come valutare un gioco se, ad esempio, da qui ad un mese può essere più o meno funzionale? Per lo più si tratta di lavori contenutistici, precisi ed impeccabili unicamente per quel dato periodo. Detto questo passiamo a noi: com’è oggi Driveclub?

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Togliamoci subito un sassolino dalla scarpa: Driveclub non è il The Real Driving Simulator. Driveclub è più il figlio illegittimo di un Need for Speed Shift che altro. Non vi aspettate uno stile di guida estremamente simulativo, o una fisica iper-realistica, Driveclub più che altro è coerente. Segue sì le leggi della fisica ma senza impegnarsi troppo, senza ricercare una perfezione irraggiungibile e lo fa incredibilmente bene. La guida è appagante. Curva dopo curva, ci rendiamo conto di come il comparto ludico funzioni bene, senza sbavature e tempi morti. Le auto si comportano abbastanza bene proprio in virtù di questa sua natura ibrida, di questo suo voler essere diretto e puntare tutto sull’esperienza giocata. I puristi sicuramente non saranno contenti ma, del resto, il gioco non è rivolto a loro. Driveclub è per quelli che vogliono farsi una corsa così, per ammazzare il tempo senza troppi problemi. Tutto ciò che riguarda il semplice “correre” è riuscito. Se dovessimo giudicare il titolo solo da questo, non potremmo far altro che applaudire gli Evolution Studios per il lavoro svolto ma, come dicevano prima, Driveclub non è solo questo e soprattutto non è questo che ci era stato promesso.
Le varie presentazioni ci avevano fatto sognare un gioco immerso in un contesto veramente affascinante. Grazie alle impostazioni social e alla tante personalizzazioni il gioco doveva spingere l’acceleratore sulle sfide, e sul divertirsi come “club” per competere contro nelle gare più disparate. Prima di continuare, facciamo un passo indietro. Nonostante la volontà, almeno dalle presentazioni, di puntare tutto sull’online, Driveclub si presenta con una modalità single player di tutto rispetto. Il gioco si divide, oltre che per il multiplayer, in due grosse categorie: Tour ed Evento Singolo, quest’ultimo non è altro che la classica modalità arcade in cui poter girare sui singoli tracciati senza pensare ad altro.

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Il Tour è invece la nostra modalità carriera. Tramite una schermata in stile metro abbiamo accesso a tutta una serie di eventi, divisi per categorie: dalle auto compatte fino ad arrivare a veri e propri bolidi. Le auto sono tutte licenziate e riproposte abbastanza fedelmente. Ogni evento non ci chiederà semplicemente di arrivare primi al traguardo ma anche di completare obiettivi bonus, come raggiungere o tenere una certa velocità, effettuare una curva seguendo la traiettoria perfetta e così via. Questa scelta, già vista in Need for Speed Shift, si rivela vincente soprattutto nei primi tracciati. Gara dopo gara il déjà vu sì fa sentire e la mancanza di obiettivi più variegati e impegnativi inizia a farsi sentire. Il Tour è sicuramente la modalità più riuscita ma, non vorrei essere ripetitivo, non abbiamo comprato il gioco per questo. Vincendo le gare, il nostro personaggio salirà di livello, sbloccherà livree per customizzare l’auto, stemmi, colori e via dicendo. La personalizzazione è davvero ben fatta. Le opzioni sono tante e finalmente saremo in grado di farci notare online con la nostra truzzissima auto rosa e dorata! Non proprio così, ma ci siamo capiti.

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E qui che dovrebbe iniziare il bello. Abbiamo le auto, abbiamo gli stemmi del nostro Club, non ci resta far altro che far mangiare la polvere ai nostri avversari. Immaginate la sensazione di aver personalizzato per ore la vostra auto e non poter minimamente gareggiare online. Questo è quello che mi è successo i primi giorni di gioco. Una patch poi è corsa in salvo a milioni di giocatori (tutti incazzati) per risolvere la cosa. Ora il gioco è funzionante in tutte le sue parti… ma non è proprio come ce lo saremmo aspettati. Tutto è un po’ macchinoso, poco intuitivo e diretto. Creando un club si ha bisogno di almeno un altro giocatore (su un massimo di sei) per renderlo effettivo. La scelta ha anche senso ma metti che non hai già un amico con cui giocarci? Mancando una lobby in cui organizzarsi si è costretti a chiedere sui forum e la cosa non è esattamente comoda e immediata. Ma andiamo avanti. Metti che, per ora vuoi accantonare il tuo club e unirti casualmente a qualcuno dal libero accesso? Magari… purtroppo puoi solo far parte di un club alla volta. Ok, dimentichiamo il club e lanciamoci nella prima sfida disponibile. Partono i caricamenti (lunghissimi) e si finisce in una gara… per poi cadere subito. Ci si riprova fin quando non ci si riesce. Insomma niente è fluido o veloce, o almeno non lo è come ce lo saremmo immaginati, Drivelcub per ora ha di club e di social solo un po’ di personalizzazione e la possibilità, se avete un gruppo di amici, di avere una squadra fissa. Squadra che, per inteso, non può sfidare né direttamente né arbitrariamente altre squadre. Nel complesso il gioco in sé è parecchio bello, divertente e con uno stile di guida ottima… peccato che non è il Driveclub che ci saremmo aspettati.