L’antipastino prima dell’abbuffata…
Fa strano pensare che un videogioco concepito nel 2006 addirittura per essere fruito su dispositivi mobile, arrivi alla fine nel 2015 su una console potente come PlayStation 4 (e Xbox One). Eppure è proprio quello che è successo a Final Fantasy Type-0. Il titolo esordì nel 2011 su PSP solo nel mercato giapponese, e si rivelò un ottimo spin-off (inserito precisamente nell’universo di Final Fantasy XIII, ovvero la saga di Fabula Nova Crystallis), rendendo la portatile di casa Sony la console perfetta per i capitoli “collaterali” della celebre serie e di cui il più grosso esponente è sicuramente Crisis Core.
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Insomma, non stiamo certo parlando di un gioco recentissimo e Square Enix ha avuto un bel coraggio a fare un porting da hardware tanto diversi quando, magari, poteva puntare una meno azzardata versione PSVita se proprio voleva portare in Occidente (che ci sta pure) un capitolo comunque molto apprezzato. Certo ovviamente aiuta il fatto di scegliere il momento migliore per confondersi in un’oceano di riedizioni di ogni tipo seguendo il trend del “revival a tutti i costi”, e probabilmente l’operazione serve più che altro come promozione per Final Fantasy XV visto che in FF Type-0, qualora da solo non risultasse abbastanza appetibile, è presente una bella demo dell’atteso quindicesimo capitolo della serie.
C’è una certa continuità filologica dopo tutto, in fondo il director di Type-0 è lo stesso di FF XV dopo che Nomura ha ceduto il timone, Hajime Tabata, per cui chissà, non è da escludere che in Type-0 potremmo scorgere frammenti di concept e game design che in FFXV verranno riproposti in chiave “moderna”. Tornando a Type-0, per quanti non lo conoscessero, parliamo di un capitolo abbastanza atipico della serie. I combattimenti infatti sono totalmente in tempo reale, e forse già questo fatto da solo lo rende adatto per avere una “seconda possibilità” nel mercato odierno, che vede i gdr sempre più orientati verso questa direzione. Sui dettagli della trama e del sistema di combattimento nello specifico, parlando di un gioco di qualche anno fa e quindi ampiamente conosciuto e descritto in tutto il web, pare insensato soffermarsi, almeno fino ad un’eventuale recensione. Vi basti sapere che è sicuramente il FF meno individualista e introspettivo tra tutti, ma bensì corale se vogliamo, che riversa ogni focus narrativo sul background bellico nel quale si muovono i protagonisti (che sono sempre 3 nel campo di gioco), membri di una speciale squadra il cui scopo è fermare i conflitti che alcune fazioni hanno scatenato in tutto il continente. Ora focalizziamoci piuttosto su cosa potrebbe avere di peculiare questa edizione ultra-pompata.
Hajime Tabata ha dichiarato di aver fatto più che un semplice blando lavoro di restauro visivo cercando di limare e lavorare su tutti quelli che sembravano essere dei difetto congeniti del motore di gioco. In primis la telecamera, che sulle prime non convinceva affatto, è stata rivista e rimaneggiata fino all’ultimo, a detta dello sviluppatore. Stesso dicasi per i controlli, ora resi un po’ più intuitivi grazie alla maggior versatilità del pad rispetto alla PSP, e che quindi ci permetterà di aggiustare le inquadrature con l’analogico desto e seguire meglio l’azione. Inoltre, sono state fatte modifiche più profonde anche nel bilanciamento di alcuni elementi del gioco, ancora una volta, per ridurre quella sensazione un po’ macchinosa e farraginosa che a volte affliggeva la versione originale. I nostri personaggi si muovono e reagiscono più velocemente agli attacchi nemici, questo rende sicuramente le battaglie, che ribadiamo sono totalmente in tempo reale, più snelle e divertenti, e sono cose a cui effettivamente nel 2015 bisogna prestare una certa attenzione se non si vuole uscire con un prodotto anacronistico di partenza.
Questo tipo di perfezionamenti metteranno più in luce anche le diverse “classi” di personaggi, che in Type-0 si distinguono per l’utilizzo di tecniche e armi ben diverse tra loro e che spaziano dagli attacchi melee a quelli a lungo raggio. In tal senso, armi come l’arco o la frusta, notoriamente bistrattate e poco utilizzate per la loro scarsa efficacia nella versione PSP, acquistano un nuovo significato e permettono di godere di più sfumature del gameplay. Tecnicamente, la matrice “portatile” dell’impianto ludico e grafico, malgrado tutto, si vede ancora, aspettiamoci perciò aree piuttosto piccole e un comparto urbanistico semplice e piuttosto grezzo, figlio delle limitate possibilità dell’hardware PSP su cui era stato concepito il gioco.
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C’è invece stato più margine di miglioramento sui personaggi, che pur non potendosi minimamente definire un “prototipo” di quello che vedremo con Final Fantasy XV, quanto meno riescono a non sfigurare troppo rispetto ad altri prodotti analoghi della scorsa generazione. E a proposito di Final Fantasy XV, è chiaro come molto cinicamente viene da pensare che al di là dell’indubbia personalità di un titoli come Type-0, esso serva solo a veicolare in maniera massiccia il marketing del prossimo capitolo ufficiale. In fondo è quasi stata sponsorizzata più la demo presente nel titolo che il gioco stesso, e trattandosi dello stesso team che ha realizzato entrambi i capitoli, non pensiamo sia stato certo un grosso sforzo fare questo porting. Questa situazione mi ricorda molto Zone of the Enders e la demo di Metal Gear Solid 2, ammetto che comprai il primo solo per interesse verso la seconda, salvo poi avere una bella sorpresa ed essermi divertito molto con ZOE. Speriamo capiti la stessa cosa con FF Type-0 HD, in arrivo il 20 febbraio su PlayStation 4 e Xbox One. Sarebbero due bei piccioni con una fava.