A Romics 28 Vincenzo Mollica ritirerà il Romics d’Oro
ono giornate di premi e riconoscimenti per Vincenzo Mollica. Il noto giornalista ha infatti appena ricevuto il Microfono d’Oro dalla SIAE, meritato omaggio alla carriera di un vero professionista che ha raccontato per più di 40 anni la storia dell’intrattenimento italiano. Ma molto presto Mollica ritirerà anche un altro riconoscimento, ovvero il Romics d’Oro nella prossima edizione della rassegna che si terrà dal 7 al 10 aprile, come sempre alla Nuova Fiera di Roma.
Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo e radiofonico, curatore di mostre e di riviste, disegnatore, pittore, ma soprattutto vero alfiere della cultura pop sul piccolo schermo, Vincenzo Mollica da tantissimi anni entra nelle nostre case attraverso la TV, raccontandoci e facendoci scoprire nuovi mondi creativi, nuovi trend e nuovi artisti, utilizzando un linguaggio sempre alla portata di tutti, creando un vero e proprio stile che ha persino una definizione: il mollichismo.
Non tutti, è vero, utilizzano questo termine in un’accezione positiva, accusando il giornalista di essere sempre troppo buono e compiacente con tutti, ma Mollica – come ama dire lui stesso – non si è mai definito critico, quanto invece un cronista. Un’abile cronista, aggiungiamo noi.
Ha sempre parlato di ciò che gli piaceva e gli interessava, ed è per questo che il suo atteggiamento è passato troppo spesso per accomodante.
Sin da giovanissimo Vincenzo Mollica ha maturato un’incontrollata passione per il mondo del cinema, della musica e soprattutto dei fumetti, e non a caso nei suoi esordi in RAI nel 1980 i primi servizi del furono sui personaggi di Walt Disney. Così come non può essere un caso la sua “trasformazione” in Vincenzo Paperica per il settimanale Topolino. Ad omaggiare così il giornalista fu Andrea Pazienza che, ricorda Mollica, “da magnifico visionario qual era, è riuscito a superare il muro di carne che protegge, come un guscio, il papero disneyano che è in me”, coniando appunto un nome e un cognome indelebile.
La sua carriera fu in rapida ascesa, grazie ad uno smisurato talento da cronista, così già nell’81 Mollica divenne dapprima inviato al Festival di Sanremo (e lo è stato fino allo scorso anno), poi addirittura alla cerimonia degli Oscar, oltre ovviamente ai festival di Venezia e Cannes.
La sua versatile passione per l’intrattenimento gli ha permesso negli anni di curare tantissime mostre sul cinema, sulla musica, sul fumetto oltre decine e decine di libri e saggi su cui ha apposto la propria firma. Il suo lavoro gli ha permesso di interagire con un mare di artisti di medium diversi, contribuendo a lanciare nel Belpaese le loro produzione, facendogli cogliere i frutti e dandoli in pasto anche a noi.
Una passione smodata per questi mondi e soprattutto per il suo lavoro, che ha saputo cogliere nel mondo migliore, ammettendo di non preparare mai le interviste ma considerandole come una bella chiacchierata con l’artista che ha di fronte. È anche per questa naturale genuinità e l’amore per il giornalismo che Mollica è passato troppo spesso per buonista.
Ma dietro quell’espressione sempre allegra e bonaria, si è nascosta soprattutto negli ultimi anni la sfida con il male, anzi tre mali, dato che Vincenzo Mollica deve combattere contro diabete, Morbo di Parkinson e glaucoma, quei “tre fiji de ‘na mignotta”, come li ha definiti il giornalista. Eppure lui – citiamo sempre le sue parole – ignora cosa sia la depressione, supportato dal lavoro e soprattutto dalla famiglia, ma anche da tutti quegli amici che ha saputo farsi in 40 anni di carriera.
Per tutti questi motivi siamo davvero felici che Romics abbiamo deciso di celebrare Vincenzo Mollica, insignendolo del Romics d’Oro e omaggiandolo attraverso un percorso creativo curato da Riccardo Corbò, che ci farà scoprire di più del giornalista attraverso gli occhi e le matite di grandi artisti.
La consegna del premio avverrà il 10 aprile dalle ore 14.00 alle ore 15.00 presso il padiglione 7 di Romics City, e si tratterà di un evento senza dubbio emozionante in cui ripercorreremo i migliori momenti della sua carriera, tramite contributi di amici e colleghi.