Rincione Power

Uno è un’artista di livello assoluto, padrone di uno stile riconoscibilissimo e ammorbante, storto, colorato, che strizza l’occhio ad Ashley Wood e Bill Sienkiewicz senza dimenticare l’influsso classico di Klimt e Schiele. L’altro è un scrittore a metà tra fumetto e narrativa, laureato in filosofia, dotato di una prosa chiara e concisa, capace di evocare in maniera sottile le ansie e le angosce della vita. A vedere il loro particolare modo di espressione, appaiono diversissimi, talmente differenti da essere complementari. Per il resto, non si assomigliano molto. Trascurando il fatto che sono gemelli, ovviamente. E hanno in comune anche il cognome: Rincione.

Giulio e Marco lavorano nel campo della nona arte da pochi anni, eppure sembra che ci siano sempre stati, per come si sono imposti e per come hanno calamitato su di loro l’attenzione del pubblico. Nonostante la carriera non troppo lunga, infatti hanno finora realizzato prodotti di successo come Noumeno, Like4like, Paranoie e in tandem, la trilogia di Paperi e uno dei grouchini usciti allo scorso Lucca. E ora ritornano, in coppia, con Vite di Carta, ultima loro fatica per Shockdom contenuta all’interno del progetto Timed.

Nei monti Wicklow, in Irlanda, in una piovosa notte del 2035, un uomo corre senza sapere dove sta andando, consapevole che deve scappare da qualcosa di terribile che lo sta inseguendo. Arrivato nei pressi di una baita, si accascia, sfinito, mentre intorno alcune gigantesche figure nere sembrano sul punto di avventarsi su di lui. Quando si sveglia, la mattina dopo, non ricorda nulla di sé e della sua identità, ma scopre di essere stato soccorso da Carl, l’abitante della casa che aveva visto in lontananza. Il suo ospite si promette di aiutarlo, tuttavia forse sarebbe lui ad avere bisogno di soccorso, perché Carl è un Timed, una persona dotata di straordinari poteri che accorciano la vita del loro utilizzatore. E non gli resta molto tempo.

“In un futuro non troppo lontano, due cordate di aziende multinazionali hanno creato una nuova forma di stato, chiamato lo Stato Diffuso. Le principali capitali mondiali hanno aderito ad una delle due nuove nazioni: NewState e TheNation. Divise da due concezioni totalmente diverse di capitalismo, NewState e TheNation hanno intrapreso una nuova guerra fredda per il controllo economico e politico del pianeta. Le armi di questo nuovo conflitto sono i Timed”. Così le prima pagine del graphic novel introducono l’universo supereroistico Timed, mastodontico progetto editoriale targato Shockdom che si propone, attraverso una collana a fumetti e numerose iniziative multimediali, di tracciare i contorni di un mondo narrativo vasto e immersivo. Chiamando a raccolta varie firme internazionali e italiane, l’obiettivo è quello di proporre tante opere diverse tra loro, ma simili nell’ambientazione, legate ad alcuni riferimenti di fondo.

L’interessante iniziativa è frutto della mente di Lucio Staiano, direttore della casa editrice, insieme alla fondamentale collaborazione di Salvatore Cervasio, Antonio Sepe e Paolo Cataldi. L’Universo Timed è una realtà narrativa che si propone di raccontare le vicende di questo mondo attraverso due collane: una che seguirà gli aspetti principali della trama e una che analizzerà le vicende periferiche, di cui Vite di Carta costituisce il primo prodotto. In realtà, non è l’unico ad essere sbarcato recentemente in libreria e fumetteria. Infatti insieme ad esso hanno fatto la loro comparsa Rio2031 e Il Canto delle onde, ma è indubbio che Vite di Carta sia quello più importante, almeno per quanto riguarda il peso dei due autori. I fratelli Rincione sono due degli artisti di punta della Shockdom, a cui hanno legato il proprio nome e gran parte del loro prestigio.

Non a caso il precedente lavoro che hanno fatto insieme porta sempre questa etichetta. Si tratta di Paperi, trilogia che nel corso del 2016 ha fatto a lungo parlare di sé, narrandoci la depressione e l’angoscia di PaperUgo, il suo protagonista, attraverso una narrazione potente, contorta e d’impatto che metteva a nudo tante ombre dell’animo umano. E Vite di Carta, per quanto affiliato all’universo Timed, richiama direttamente questa prima collaborazione tra i due fratelli. Lo stesso protagonista, Carl, un uomo costretto a vivere da solo, tra le montagne, a causa dei suoi poteri che lo rendono un reietto, sembra rievocare la stessa incomunicabilità di PaperUgo e le sue vicende anche il viaggio di Alan, il protagonista di Paranoiae, storia realizzata in solitaria da Giulio Rincione sempre per Shockdom.

Nelle tavole, tra i disegni, i colori e le didascalie, sembrano riecheggiare i ricordi dei precedenti lavori, in una sorta di discorso sulla depressione che, attraversandolo a ritroso, arriva fin qui. Ma è anche qualcosa di diverso, perché i due autori hanno molta più esperienza, cosa che gli consente di evitare alcuni errori di gioventù, per così dire, per estendere meglio il concetto e riuscire a trattarlo in maniera più organica, senza perdersi.
La crescita di entrambi è evidente, sia nei disegni che nella prosa. Da una parte abbiamo lo stile istintivo di Giulio, tuttavia intarsiato da una ritrovata attenzione per i dettagli, sebbene non ingombrante, che gli permette di giocare sull’emozione immediata e sulla fruizione lunga del tratto. Il risultato sono tavole che in un secondo lasciano qualcosa di forte e poi consentono una piacevole osservazione dilatata, alla ricerca di altri particolari.
Marco, invece, dimostra di aver recepito bene i miglioramenti fatti con Like4like, di essere diventato sempre più chiaro nell’esposizione e nella costruzione, evitando ripetizioni inutili, trappola in cui spesso cadeva, riuscendo a suggerire con poche parole la situazione, l’emozione e la psicologia dei personaggi, lasciando il compito di concludere l’immersione al fratello.

Ormai tra i due c’è un’intesa conclamata ed è palese come siano cresciuti da quando hanno cominciato questo mestiere. L’unica cosa che si può rimproverare ad entrambi è che ancora manca la prova di maturità, lo scoglio, la fatica immane che sublimi la strada che hanno fatto fin qui. Anche perché, esattamente come in Vite di Carta, per ora si sono destreggiati in produzioni dalla foliazione molto breve, andando sul sicuro con format che ben conoscono. Forse dovrebbero osare qualcosa in più, lanciarsi in una grande prova che li consacri definitivamente. Ma del resto il tempo c’è e quello fatto finora ci fa pensare che il grande salto sia ormai dietro l’angolo.

vite di carta

Verdetto:

Vite di Carta, secondo prodotto del neonato Universo Timed, è la nuova opera realizzata in coppia dai fratelli Rincione. Entrambi sono cresciuti tanto e si vede, migliorando dove erano più deboli e potenziandosi là dove erano forti. Forse ancora latitano nel dimostrare completamente la loro maturità, ma ogni cosa che realizzano è una piccola gemma da tenere d’occhio, l’ennesima tappa di un percorso che in futuro porterà, indubbiamente, altri successi.

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!