Yoko Taro descrive su Twitter la sua versione di alcuni momenti della storia di Monster Hunter Rise
Mentre i giocatori di Monster Hunter Rise si godono tutte le novità introdotte nell’aggiornamento 2.0, il papà di NieR e NieR: Automata, Yoko Taro, offre ai suoi fan la sua personale visione di parti della storia del gioco. Una sorta di “Yoko Taro’s Cut” del titolo sviluppato da Capcom.
La “Yoko Taro’s Cut”
Il Tweet di Yoko Taro è stato tradotto in inglese dal noto YouTuber e fan di Monster Hunter, Gaijinhunter, e potete leggerla di seguito tradotta in italiano.
“Mentre gioco MHRise mi sono immaginato questa storia:
- Nel corso della Rampage che si svolge dopo il tutorial, il tizio anziano (Fugen) fa da scudo con il proprio corpo per salvare tutti e muore. A causarne la morte, vi è fondamentalmente un errore commesso dal giocatore;
- Uno tra la ragazza dei dango (Hinoa) o il ragazzo dei Compagni (Iori) muore. Quello che sopravvive impazzisce e da fuoco a tutto il villaggio di Kamura. Il coro che si sente nella Piazza dei Compagni smette di cantare;
- Arriva il boss finale ma tutto ciò che fa il giocatore non lo scalfisce, tuttavia si può sacrificare una delle due gemelle (Hinoa o Minoto) per realizzare un’arma in grado di danneggiarlo. Il giocatore deve scegliere quale delle due. Dopo la creazione dell’arma, il coro in piazza smette di cantare;
- A ogni morte di un personaggio principale, al suo posto sputa un NPC generico, e gli abitanti iniziano a pensare che il giocatore sia un pericolo per il villaggio. Iniziano così a fornire meno equipaggiamento, rendendo il gioco più difficile.
- Nel corso di una difficilissima quest, il mostro obiettivo della missione inizia a parlare e racconta il “reale significato” che si cela dietro i mostri e il Villaggio di Kamura, e si scopre perché il nostro personaggio ha una voce nel gioco;
- Dopo aver svolto tutte le missioni nel Villaggio, quest’ultimo resta completamente devastato. I giocatori possono prender parte solo a partite multigiocatore e, dopo aver perso tutto, possono solo partire e andare a caccia di mostri in mondo ormai freddo e sterile. Appare il logo del gioco.”
Insomma… una visione decisamente singolare del titolo di Capcom, che tuttavia rispecchia perfettamente il gusto e lo stile di Yoko Taro, per niente estraneo a contenuti particolarmente malinconici.
Prima di chiudere, vi ricordiamo che Monster Hunter Rise è già disponibile per Nintendo Switch.
Fonte: Kotaku
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